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Luna Rossa-Ineos sul filo, Spithill: 'Attenti agli errori'

Louis Vuitton Cup, da domani riparte sfida molto equilibrata

Luna Rossa

Redazione Ansa

La finale della Louis Vuitton Cup è appena cominciata e dopo le prime due regate di ieri, Luna Rossa e Ineos Britannia sono in parità, 1-1.

La competizione che decreterà chi sfiderà Team New Zealand nella 37/a America's Cup è lunga (si deciderà al meglio delle 13 regate, vince chi arriva per primo a 7 punti) e, dopo quanto visto ieri nelle acque di Barcellona, si prospetta molto equilibrata. Sul filo dell'errore.

Oggi giornata di pausa, si riprende domani e domenica, e in casa Luna Rossa si analizza ogni minimo dettaglio. E come ha sottolineato il co-timoniere Jimmy Spithill, bisognerà stare attenti ad ogni minimo errore.

 

"Nella vita è facile giudicare qualcuno e ancora più facile essere giudicati male. Il bello dello sport, invece, è che ha un solo metro di giudizio ed è quello che conta. Tutto dipende da quanto ci tieni a quel giudizio e quanto lavori per ottenerlo", le parole di Spithill al sito ufficiale di Luna Rossa.

L'australiano ha un lungo e profondo legame con l'America's Cup e un numero non indifferente di record legati a questo evento: dopo essere stato nel 1997 il più giovane timoniere di Coppa America a bordo di Young Australia, ha vinto l'America's Cup per due volte consecutive (2010 e 2013) e vanta, insieme a Dennis Conner, il record di vittorie nei match di America's Cup (17). La sua passione per la vela arriva "per necessità", quando da piccolo si trasferisce con i genitori all'interno di un Parco Nazionale e l'unico modo per raggiungere la città e tornare a casa è in barca. Da quel momento è "affamato" di acqua, di mare.

Razionale, attento, iperprofessionale, Jimmy è l'anima anglosassone all'interno del cuore "latino" di Luna Rossa Prada Pirelli, team con il quale corre l'America's Cup per la terza volta dopo le edizioni del 2007 e del 2021, in un mix vincente per entrambi: in grado di prendere in una manciata di secondi decisioni fondamentali con una freddezza quasi sovrannaturale, è altrettanto capace di immergersi e di condividere la passione e la sensibilità del challenger italiano.

"Considerando la tipologia di barche con cui navighiamo oggi, un errore può avere conseguenze serie, quindi sto molto attento a non farne. Ma in passato, eccome se ne ho fatti, soprattutto in America's Cup - ricorda - Ma quando guardo indietro a quei momenti, la chiave della riscossa è sempre la stessa, la forza del team che non si è mai arreso. Non importa quante Campagne di Coppa abbia fatto e con quanti team, c'è una cosa che mi colpisce sempre, ed è la passione delle persone che lavorano a terra e che mai saliranno in barca. Vedere i sacrifici che fanno e l'impegno che mettono per i velisti che escono e regatano a bordo è incredibile". Più volte campione del mondo e nazionale di Flotta e di Match Race, Spithill ha vinto diverse edizioni della Sydney to Hobart (attuale detentore del record su Comanche), è stato velista mondiale e australiano dell'anno, ed è entrato nella storia della vela per aver guidato la più grande rimonta nella storia dello sport, passando dall'8-1 di svantaggio, alla vittoria per 9-8 durante l'AC34 del 2013. Inoltre, dal 1999 ha timonato una barca di AC in ogni edizione, stabilendo un ulteriore record (25 anni consecutivi) e quella del 2024 sarà la sua ottava Coppa consecutiva. "Con il team passi anche sette giorni la settimana- conclude - ma non l'ho mai vissuto come un sacrificio, mi sento un privilegiato". 
   

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