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Baroni da applausi, tecnico antidivo fa sognare la Lazio

L'allenatore è l'artefice del buon avvio dei biancocelesti

Marco Baroni

Redazione Ansa

Qual è la vera vittoria, quella che fa battere le mani o battere i cuori? Un interrogativo al quale è riuscito a rispondere Marco Baroni.

Il tecnico è l'artefice dell'exploit della squadra biancoceleste, terza in classifica a pari punti con Juventus e Udinese, che vince e convince facendo sognare i tifosi con un bottino di sei vittorie, un pareggio e due sconfitte tra campionato ed Europa League.

Arrivato tra lo scetticismo generale dopo gli addii di Sarri e Tudor e simbolo di quel processo di rinnovamento che ha investito la Lazio in estate - con l'addio di giocatori del calibro di Luis Alberto, Felipe Anderson e Immobile -, al tecnico sono bastate 7 giornate di campionato più due di Europa League per far sognare con il suo calcio propositivo, sempre all'attacco, nel quale conta fare un gol in più dell'avversario e non solo prenderne uno in meno.

 "La mia squadra non deve giocare per se stessa ma per la gente, per i tifosi. Il mio impegno primario sarà proprio in questa direzione", erano state le sue parole al momento della presentazione ufficiale. E Baroni, 61 anni e un passato nella Roma da calciatore nella stagione 1986/87, che sulla sponda biancoceleste del Tevere hanno già perdonato, ci è riuscito riportando l'entusiasmo in una piazza che sembrava averlo perso, stretta tra il malcontento per l'operato sul mercato e le solite incomprensioni tra società e supporters.

Una lunga gavetta tra piazze considerate "minori" come Benevento, Frosinone, Cremonese, Reggiana, Lecce e Verona avevano messo addosso al tecnico l'etichetta di "provinciale"; ma sono bastati i primi mesi con la Lazio per capire che è stata proprio questa la sua forza, un antidivo per eccellenza che ha puntato da subito sulla coesione del gruppo e sul lavoro, capisaldi anche nella sua avventura nella Capitale.

Un po' come era successo a Verona, con una salvezza raggiunta nonostante la società avesse smantellato la squadra nella sessione invernale di mercato. Ma Baroni è da sempre abituato a guardare a quello che rimane e non a ciò che non c'è più. Una filosofia che ha portato anche alla Lazio, rimboccandosi le maniche e cercando di trarre il meglio da quello che la società gli ha messo a disposizione.

Ne sono l'esempio più lampante Castellanos, esploso sotto la sua gestione dopo l'addio di Immobile, con 5 gol già messi a segno tra campionato ed Europa League, gli stessi segnati da Dia, arrivato in sordina dalla Salernitana, o Nuno Tavares, autore di 5 assist in 5 partite giocate. "Battere le mani, battere del cuore, battersi. Niente è più bello che farlo tutti insieme", recita il suo ultimo post sui social, letteralmente presi d'assalto dai tifosi pronti ad esaltare il tecnico che, in pochi mesi, è riuscito a far battere all'unisono il tifo biancoceleste, come non accadeva da tempo.

   

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