Chicago, il Kenya e un paio di scarpe. Sembrano questi gli elementi essenziali da mettere insieme per frantumare il record del mondo della maratona, specialità tra le regine dell'atletica leggera e nella storia dello sport.
Da ieri, infatti, i primati maschile e femminile risultano ottenuti entrambi nella 'Chicago Marathon' da atleti keniani, Kelvin Kiptum e Ruth Chepngetich, che usavano lo stesso tipo di calzature da running.
Il primo, tragicamente scomparso lo scorso febbraio in un incidente stradale a soli 24 anni, un anno fa aveva corso i circa 42 chilometri sfiorando il muro delle due ore, 2h00'35'', mentre ieri la sua connazionale è stata la prima donna a scendere sotto le due ore e dieci minuti, con 2h09'56''.
Una prestazione, quella di Chepngetich, che è considerata eccezionale, dato che l'atleta trentenne - campionessa del mondo 2019 di maratona e vincitrice a Chicago nel 2021 e 2022 ma non presente alle Olimpiadi di Parigi - ha migliorato di quasi due minuti il primato dell'etiope Tigist Assefa (2h11'53''), stabilito il 24 settembre 2023 a Berlino, e di oltre quattro il suo record personale (2h14'18). Peraltro, va ricordato che quattro dei cinque tempi più veloci nella maratona femminile sono stati ottenuti negli ultimi sei anni sul percorso pianeggiante di Chicago.
Fa sensazione però anche lo score, 1339 punti, attribuito alla sua prestazione nelle 'tabelle di punteggio' di World Athletics, basate su dati statistici esatti e che possono essere usate - come spiega la la federazione internazionale di atletica leggera - per confrontare i risultati ottenuti in diversi eventi della disciplina. Emerge così che 1339 punti sono paragonabili, in altre specialità femminili, a un 10''38 sui 100 piani (meno del record attuale di 10''49 attuale) e a un 46''77 sui 400, fino a dati quasi spaziali nei 5mila e nei 10mila (13'32''68 e 28'23''34, contro i record reali di 14'00''21 e 28'54''14). Sui salti, invece, 1339 punti sono uguali a 2.12 nell'alto (ora 2.10 di Yaroslava Mahuchikh) e 7.55 nel lungo, col primato di Chistyakova a 7.52.
"Avevo in mente questo record del mondo, era il mio sogno e oggi tutto è stato perfetto", ha commentato l'atleta, che ha voluto dedicare il suo exploit a Kiptum: "Dedico questo record a Kelvin, anche lui qui aveva battuto un record del mondo e avrebbe potuto batterne un altro". Due primati che promettono di resistere almeno finché i tre fattori decisivi non si uniranno di nuovo nelle strade della metropoli dell'Illinois.