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Inchiesta ultrà, Davide Calabria a pm: 'Con capo ultrà parlai della squadra' 

Agli atti un incontro del capitano del Milan con Luca Lucci nel 2023

Davide Calabria

Redazione Ansa

Ha spiegato di aver incontrato Luca Lucci, capo ultrà milanista ora in carcere, perché lui l'aveva contattato per parlare "dei problemi della squadra, di spogliatoio e di rendimento" e di questi temi avrebbero parlato. Lo ha riferito il capitano del Milan Davide Calabria sentito come testimone ieri nell'inchiesta milanese sulle curve di San Siro, che ha portato a 19 arresti.

Calabria, da quanto si è saputo, ha messo a verbale che fu contattato da Lucci con un messaggio e, poi, lo incontrò l'8 febbraio 2023 in un bar di Cologno Monzese, come già documentato dagli investigatori. Probabilmente tra i due, stando a quanto riferito, ci sarebbe stato anche un altro incontro

Con Luca Lucci detto "il toro", insomma, stando alla versione di Calabria sentito come persona informata sui fatti dagli investigatori della Squadra mobile, il capitano rossonero parlò dei problemi di rendimento, della crisi del Milan in quel periodo.

Intanto, tre ultras milanisti arrestati, tra cui appunto il presunto capo Luca Lucci, Christian Rosiello, bodyguard di Fedez (non indagato nell'inchiesta sulle curve) e Riccardo Bonissi, hanno presentato, tramite i loro legali, istanza al Riesame per chiedere la scarcerazione. Richiesta presentata anche dall'ultrà interista Mauro Nepi.

Le udienze devono essere ancora fissate. Altri arrestati della curva rossonera, invece, potrebbero chiedere la revoca della misura con interrogatorio al gip. Mentre domani si terrà l'udienza al Riesame per l'imprenditore Gherardo Zaccagni, che gestiva i parcheggi fuori dallo stadio di San Siro.

Intanto, nell'inchiesta milanese sarà sentito nei prossimi giorni anche il centrocampista dell'Inter Hakan Calhanoglu. In una conversazione del 26 maggio 2023 con Marco Materazzi, Marco Ferdico, capo ultrà interista, diceva "di aver incontrato Calhanoglu" e "Barella, per parlare delle criticità sorte per la vicenda dei biglietti della finale di Champions" e avrebbe "appreso - scrivono i pm - perfino le lamentele del calciatore turco per il comportamento della società".

   

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