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'Spiragli di futuro', Spalletti ha ribaltato l'Italia

Di Lorenzo scommessa vinta, in crescita Retegui e il centrocampo

Redazione Ansa

Di Lorenzo la sua scommessa vinta.

Retegui il centravanti che mancava e che l'Atalanta ha 'forgiato'. Il centrocampo la chiave di volta per una rinascita.

In tre mesi, Luciano Spalletti sembra aver rivoltato l'Italia.

La figuraccia dell'Europeo è lontana ma il futuro e' ancora li' davanti, da costruire. "Vediamo degli spiragli per la squadra che sara'", ha detto il ct azzurro dopo la vittoria con Israele che consolida il primato nel girone di Nations League, e in vista delle due ultime sfide contro Belgio (14 novembre a Bruxelles) e Francia (il 17 al Meazza) avvicina di un solo punto la qualificazione alla Finale a otto e il ruolo di testa di serie al sorteggio per le qualificazione Mondiali. Tra tanti motivi di ottimismo, e qualche punto da migliorare.

 

- IL GIOCO. "Giochiamo bene, ma non voglio che la leggerezza diventi superficialita'", il punto fatto da Spalletti, che dopo aver confessato l'estate di dolore e contrizione sugli errori di Euro 2024 ha deciso di cambiare squadra. Nei nomi, ma anche nell'eta'.

- I GIOVANI. I 7 milioni e 300 mila tifosi che ieri hanno seguito la nazionale (ennesima vittoria nello share tv, con oltre il 34%) hanno visto una squadra ringiovanita. L'eta' media dei titolari era di 25,2 anni, calata di otto anni complessivi con i cinque cambi. Il dato abbassa di molto l'eta' media dell'Italia presa a schiaffoni con la Svizzera (27,6). Eppure il piu' giovane ieri in campo era Calafiori (il debuttante Maldini jr. ha in realtà un anno in piu', 23): insomma, anche se Ricci, Tonali e compagni sembrano giovanissimi, la maggiorparte degli azzurri gira attorno ai 25, l'eta' nella quale nelle altre nazionali top si e' gia' affermati a livello internazionale. E' il gap - figlio delle scelte dei club - che Spalletti intende colmare, in termini di esperienza e spessore internazionale.

- DI LORENZO. Unica eccezione anagrafica, il difensore Giovanni Di Lorenzo, classe '93, fidatissimo di Spalletti sin dai tempi Napoli. E' una costante del tecnico di Certaldo, dalla Roma allo scudetto sotto il Vesuvio, quella di avere un uomo di riferimento in squadra. "E' un professionista serissimo. Per quello ho insistito a metterlo in campo anche dopo periodi non brillanti", la rivendicazione del tecnio sulla sua scommessa vinta. E ripagata dalla doppietta del difensore del Napoli.

 

- IL CENTRAVANTI. C'e' poi il capitolo Retegui. L'attaccante centrale e' il nervo scoperto dell'Italia da tempo. Con l'italo-argentino la nazionale ha trovato l'uomo capace di far giocare la squadra e trasformare il gioco in gol. Merito della crescita in casa Atalanta sotto la guida di Gasperini, e anche di uno stato di forma piu' alto dell'estate scorsa.

- LA CONDIZIONE FISICA E IL BLOCCO INTER. Dopo il disastro europeo, Spalletti lamento' la fatica fisica della nazionale. Per molti un alibi, un motivo reale stando alla corsa azzurra messa in campo nelle quattro partite di Nations. In particolare, la condizione fisica di Dimarco dice tanto.

- TONALI, RICCI E POI. La formula dei due mediani-registi e' premiante. E' il centrocampo il reparto maggiormente rinnovato, in età e tipo di giocatori. Mancano semmai i ricambi, perche' Fagioli e' ancora indietro. Ma si aspetta il rientro di Barella.

- LE PROMESSE. Daniel Maldini, Pisilli, Lucca. Dietro il gruppo titolare, Spalletti ha nomi e tempo per trovare alternative.

- LA TATTICA. Tanti i cambiamenti all'Europeo, uno solo il modulo scelto per la ripartenza. Difesa a tre, due esterni veloci, tre centrocampisti, un centravanti con una mezzapunta alle spalle. Idea cosi' fissa da non spingere a cambiare neanche quando l'Italia e' rimasta in 10 per l'espulsione di Pellegrini: niente difesa a 4, niente centrocampista in più per un offensivo. Per ribaltare l'Italia, Spalletti ha scelto di andare diritto per la sua strada. 
   

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