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La linea verde di Spalletti: 'La maglia azzurra un sogno'

Comuzzo pensa alla mamma scomparsa, Savona: 'Chiellini consiglia'

Pietro Comuzzo

Redazione Ansa

Al gran ballo dei debuttanti azzurri stavolta ci sono loro, Pietro Comuzzo, Nicolò Savona e Nicolò Rovella.

Il commissario tecnico Luciano Spalletti, attento ai talenti che si stanno imponendo nel campionato con i rispettivi club, li ha chiamati per questo ultimo raduno del 2024 in preparazione per le ultime gare di Nations League contro il Belgio (giovedì a Bruxelles) e la Francia (domenica a Milano).

Il più giovane del gruppo, con i suoi 19 anni, è Comuzzo diventato punto fermo della difesa della Fiorentina che sta volando in classifica.

Un grande salto che ha riguardato anche la sua fresca esperienza in azzurro, passando in meno di un mese dall'Under 20 all'Under 21 fino appunto all'Italia maggiore. Un approdo che ha una dedica speciale e toccante, per la mamma scomparsa un anno e mezzo fa, quando lui era appena maggiorenne.

''Essere qui è una grande soddisfazione anche per lei, se sono arrivato qui è per lei'' ha sussurrato il centrale viola. ''Non c'è stata festa per questa chiamata, siamo una famiglia riservata - ha aggiunto - Di certo ogni bambino che inizia a giocare a calcio sogna di indossare la maglia della Nazionale, quindi essere adesso qui è un sogno che si realizza. Sono già stato a Coverciano con l'Under ma stavolta è un'emozione più forte''. C'è chi dice che abbia le caratteristiche di Vierchowod, lui che ha per modelli Chiellini e Van Dijk ha ammesso di sentirsi a suo agio nella marcatura e nel duello fisico ma ''voglio diventare un difensore completo migliorando nella costruzione e sotto l'aspetto tecnico. Per questo guardo a Bastoni e Calafiori e tengo stretti i consigli di mister Palladino''.

Ovviamente non sa se debutterà anche solo per qualche minuto nelle prossime due sfide, comunque il suo rapporto con l'azzurro è forte: ''Per me l'inno di Mameli è il più bello del mondo, cantarlo in campo mi mette i brividi. E che emozione vedere Chiellini alzare il trofeo agli Europei. Dovessi scegliere, debutterei contro la Francia perché si gioca in Italia ma anche sfidare Lukaku sarebbe un bel test''.

 

Sogna in grande, e non potrebbe essere altrimenti, anche Savona divenuto un po' a sorpresa un punto fermo della Juve. ''Chiellini mi riempie di consigli, mi dice di migliorare giorno dopo giorno e continuare a lavorare tanto. E' la prima volta per me a Coverciano, capisci di essere cresciuto stando vicino a campioni di grande calibro e quando sono andato in ritiro con la Juventus. Cosa mi dice Thiago Motta? Parla molto con noi ragazzi e con tutta la squadra, siamo un gruppo giovane, vuole che ci divertiamo in allenamento e che andiamo tutti a 100 all'ora''.

Originario della Val d'Aosta, ha sciato da ragazzo e ha ancora una casa sulle piste da sci. ''Ma al momento di scegliere ho puntato sul calcio perché mi piaceva di più - ha raccontato Savona - La mia qualità maggiore? Forse la duttilità, ricoprire diversi ruoli è importante, posso anche giocare nella difesa a tre. Dovessi scegliere contro chi esordire con la Nazionale? Forse nella sfida contro la Francia a San Siro, sarebbe una grandissima emozione, spero di giocare qualche minuto. Ceto che affrontare Barcola con la Francia o Doku con il Belgio sarebbe ugualmente dura''.

Chi ha chance di partire titolare è il terzo volto nuovo di questa Italia, il centrocampista della Lazio Rovella data l'assenza per infortunio di Samuele Ricci. ''Ho solo 22 anni però penso di essere un giocatore di personalità, devo però crescere dal sotto l'aspetto fisico e su questo lavorando molto - ha dichiarato ai microfoni Rai Sport - Questa convocazione è motivo d'orgoglio e spero di ripagare la fiducia di Spalletti''. Cresciuto avendo per modello Modric (''E' sempre stato il mio idolo, ma ho sempre ammirato anche Marchisio''), potrebbe giocare per la prima volta in Nazionale domenica a San Siro dove ha esordito in A con la maglia del Genoa. ''In quello stadio ci sono cresciuto, rappresenta tanto per me. I miei genitori abitavano a cinque minuti di distanza da San Siro, al termine di quella gara andai a casa loro a piedi''. 
   

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