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Bolt: 'Ci sono Mondiali ma si parla solo di doping'

Il campione giamaicano: 'E' cosa triste, perché ci si dovrebbe occupare anche delle gare'

Usain Bolt

Redazione Ansa

"La questione del doping è diventata veramente il centro di tutto. Nelle ultime settimane ho sentito parlare e ho letto solo di doping, doping e doping. E anche qui, adesso, la maggior parte delle domande che mi fate è su questo argomento, ed è davvero triste considerando che siamo all'antivigilia dei Mondiali, e si dovrebbe parlare anche delle gare. Ma non posso farci niente, siete voi che scrivete...". A Pechino, dove sabato cominciano i Mondiali di atletica (22-30 agosto) parla Usain Bolt, che torna nello stadio Nido d'Uccello dove strabiliò vincendo 3 ori olimpici a ritmo di record mondiali.


Ma Bolt, sottoposto a vari controlli e mai positivo, si sente il simbolo dello sport pulito e quindi l'uomo che, ancora una volta, è chiamato ripulire l'immagine dell'atletica? "Tutti coloro che gareggiano rispettando le regole della Iaaf e della Wada - risponde il Lampo giamaicano - devono fare la loro parte. Io corro per me stesso, è ciò che faccio, e sono gli altri a dire che il mio sport ha bisogno che io vinca, perchè ho gareggiato pulito durante tutta la mia carriera. Ma salvare il nostro sport è una responsabilità di tutti gli atleti, ognuno di noi dovrebbe far vedere che si può andare avanti senza bisogno del doping, non è una responsabilità soltanto mia. Io faccio ciò che è giusto, seguo le regole, ma tutti devono capire che il segreto per andare più forte ed essere competitivi è lavorare duro. E' questo che farà del mondo dello sport un posto migliore". Intanto però Bolt, nella finale di domenica (intorno alle 15 ora italiana) rischia di trovarsi di fronte rivali come Asafa Powell, Justin Gatlin e Tyson Gay, che sono tutti reduci da squalifiche per doping. "Le regole sono queste, non le ho fatte io - commenta -, e stabiliscono che dopo aver scontato la pena uno può tornare a gareggiare. Gatlin sarà in pista, e io devo pensare a batterlo, senza preoccuparmi dei problemi che ha avuto. L'importante è che sia ben concentrato su ciò che devo fare io".


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