(ANSA) - ROMA, 18 GEN - "Noi che facciamo parte della
Famiglia Olimpica Stiamo vivendo un incubo al solo pensiero che
i nostri atleti rischiano di non poter partecipare ai giochi
olimpici sotto l'egida della bandiera Italiana e dell'inno
nazionale, e alcuni di essi di non poterci proprio andare". È il
grido di dolore di Angelo Cito, presidente della Federazione
italiana taekwondo, in merito allo stallo sulla situazione
relativa alla governance e all'autonomia del Coni, che rischia
di causare pesanti sanzioni all'Italia da parte del Cio in vista
dei prossimi Giochi olimpici di Tokyo 2021.
"È scioccante - aggiunge Cito - e allo stesso tempo sarebbe
una vergogna per l'Italia intera non poter partecipare ai Giochi
Olimpici o non poterlo fare a causa di una sanzione emessa da
parte del Cio all'Italia per non aver rispettato come Paese i
principi della Carta Olimpica, lo sport Italiano non merita
tutto questo".
Domani si terrà la prima Giunta Coni del 2021, ma la data
fatidica resta il 27 gennaio quando si consumerà l'ultimo
esecutivo del Cio e per quel giorno l'Italia dovrebbe
presentarsi con qualcosa di concreto che, vista anche la crisi
del governo, rischia di non esserci: "Il mio è un appello a
tutte le forze politiche di buonsenso - conclude Cito - E non mi
vengano a dire che ci sono altre priorità, questa ora è
diventata una priorità per il nostro Paese, alla pari di altre
questioni quali il lavoro e la scuola. Mancano pochi giorni per
evitare quello che definirei una vera e propria sciagura".
(ANSA).
Coni: Cito (Taekwondo), rischio sanzioni Cio per noi incubo
N.1 Fita,'Sport non merita questo, è diventata priorità'