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6 Nazioni: Smith, Italia poco esperta,ma visto cose positive

Ct, 'però prese troppe mete'. Garbisi 'livello inaccettabile'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 FEB - "Ci sono stati degli errori che con l'esperienza avremmo potuto evitare. Ci manca l'esperienza internazionale, al momento abbiamo solo l'Under 20 e le due franchigie, e molte partite sono state annullate. Ma sul numero di azioni e sull'intensità siamo stati pari ai francesi. Certo, abbiamo preso troppe mete, e quando il punteggio va così contro, per chi guarda sembra non ci siano cose positive".
    È questo il commento del ct dell'Italia di rugby, Franco Smith, dopo il 10-50 con cui gli azzurri sono stati battuti dalla Francia all'esordio del 6 Nazioni all'Olimpico. "Io sono contento, i ragazzi hanno tenuto in mischia - fa professione di ottimismo Smith in conferenza stampa -. Siamo mancati nei placcaggi, non certo per mancanza di volontà e grinta, anche se dopo una sconfitta così potrebbe sembrare. Però penso che abbiamo giocato bene. Ora dobbiamo pensare a cosa possiamo fare meglio".
    In realtà è stata un'Italia che avrebbe dovuto essere "più consistente", come ammette il capitano Luca Bigi, sottolineando che "ora dobbiamo rimetterci in gioco, in modo da "creare più possesso durante la partita". Sorriso amaro per Luca Sperandio, una delle poche note liete della partita azzurra con la sua meta nel finale: "Sì, per me è un mezzo sorriso - spiega l'estremo del Benetton - perché la prestazione di squadra penso sia stata un po' altalenante. Abbiamo fatto buone cose, specie in attacco. Manca qualche giocatore con tanti caps che ci possa dare più confidenza e aiuto. Ma in ogni partita possiamo crescere, penso che nelle prossime partite vedremo un'altra Italia".
    Durissimo il commento di Paolo Garbisi: "Non c' molto da dire ed essere positivi dopo aver preso 50 punti - lamenta il veneziano - Dobbiamo studiare bene, perché sabato prossimo ci aspetta una partita ancora più dura, contro l'Inghilterra, e il livello visto oggi non è accettabile. Oggi non possiamo trovare nessun alibi". (ANSA).
   

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