Addio Marvin Hagler. La boxe perde uno dei suoi campioni leggendari.
Sulla sua strada sono passati molti dei più grandi pesi medi della sua epoca, come Roberto Duran, 'mani di pietra', l'unico dei grandi che finì in piedi la sua sfida. E poi ancora Thomas Hearns, John Mugabi, Domingo Roldan: Hagler non si è mai tirato indietro, mandandoli tutti al tappeto. Resta nella memoria il match contro l'italiano Vito Antuofermo, era il 30 novembre del 1979: Hagler mancò l'assalto al titolo mondiale in una sfida memorabile in 15 riprese a Las Vegas, finita in parità. L'azzurro era il detentore del titolo e quindi lo conservò, ma finì il combattimento in una condizione terrificante, una maschera di sangue sul volto, gli ci vollero ben 70 punti di sutura. Al siriano Mustafa Hamsho andò meglio, appena 55 punti. Il titolo invece Marvelous se lo prese nel 1980 strappandolo al britannico Alan Minter, 'occhi di ghiaccio'. Nel 1982 difese il titolo contro Fulgencio Obelmeijas al Teatro Ariston di Sanremo. Venne spesso in Italia, per un pò visse anche a Milano, sua moglie era napoletana. Il Meraviglioso picchiava che era una meraviglia, potente e anche elegante. Preparava i suoi incontri con grande cura, meticoloso, aveva una concezione della boxe quasi religiosa, e quando si sentì tradito e derubato del titolo, lasciò il ring e non volle più saperne. nemmeno borse molto allettanti riuscirono a farlo recedere dalla sua decisione. La sua carriera finì il 6 aprile 1987 al termine del match contro Ray Sugar Leonard che i giudici diedero ai punti al rivale, ma con verdetto non unanime. Hagler se la prese tantissimo, non accettò mai quel risultato ritenendolo pilotato. E prese la decisione irrevocabile del ritiro, rifiutò ricche proposte economiche per una rivincita con Leonard, e si dedicò a fare il commentatore tv. Oggi la morte improvvisa.