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Sport: Vezzali, rivoluzione culturale passa dalla scuola

Sottosegretaria e Cozzoli a Cosenza, deve passare valore sociale

Redazione Ansa

(ANSA) - COSENZA, 02 DIC - "La rivoluzione culturale dello sport non può che passare dalla scuola e ovviamente dall'impiantistica. Con il Pnrr abbiamo la possibilità di intervenire per riqualificare le palestre nell'ottica della digitalizzazione e della transizione ecologica, quindi è fondamentale intervenire anche sull'impiantistica sportiva scolastica". A dirlo è stata la sottosegretaria allo Sport Valentina Vezzali che stamani, insieme al presidente e amministratore delegato di Sport e Salute Vito Cozzoli, e le Legend di Sport e Salute, Andrea Lucchetta e Manuela Di Centa, ha visitato a Cosenza la scuola primaria IC Spirito Santo che partecipa al progetto Scuola Attiva Kids. Un progetto promosso da Sport e Salute, d'intesa con la Sottosegretaria allo Sport, e il Ministero dell'Istruzione, per promuovere l'attività fisica e sportiva, oltre alla cultura del benessere e del movimento, nella scuola primaria.
    "Ora che siamo riusciti a mettere nel testo della legge di bilancio dal prossimo anno scolastico la figura dell'insegnante di scienze motorie - ha aggiunto la Vezzali - dobbiamo riuscire anche a far aprire le palestra scolastiche nel pomeriggio, possibilità che finora è lasciata all'autonomia della scuola. Le palestre sono una risorsa importantissima per poter far si che i nostri figli possano crescere facendo attività motoria, conoscere il proprio corpo e imparare a fare quella che a me piace chiamare capriola. Sport e scuola sono un connubio fondamentale per la formazione del bambino". Sport e salute investe 17 milioni di euro, coinvolge il 60% della popolazione scolastica e 1 milione e mezzo di bambini in 76mila classi. A Cosenza sono coinvolte 102 scuole della primaria e 18 della scuola secondaria di primo grado.
    "Quello che e importante - ha detto Cozzoli - è che passi il valore sociale, formativo ed educativo dello sport che non è soltanto muovere le braccia e le gambe, ma come i bambini oggi ci hanno dimostrato, è lì stare insieme. L'obiettivo è far ripartire lo sport dalle comunità, dai territori e dalla gente".
    (ANSA).
   

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