"Ho dormito poco, mi capita sempre dopo una gara importante: l'adrenalina era a mille, il cervello a 3.000. Quando ti carichi in quel modo fai fatica a tornare subito a regimi normali". Gianmarco Tamberi si risveglia a Zurigo con un altro diamante sul comodino e una maggiore consapevolezza della propria forza. L'impresa nel salto in alto durante la finale della Diamond League è ancora negli occhi di tutti. Domani l'azzurro sarà sul 'red carpet' della Mostra del cinema a Venezia, assieme alla moglie, con la quale aspetta di andare in viaggio di nozze. "Partiremo il 22 - confessa -. Lei mi spinge ad andare sempre più su: anche nel tentativo a 2,36 metri mi guardava intensamente. In pochi credevano potessi vincere, e questo mi ha stimolato di più: ma dall'allenamento fatto due giorni dopo le nozze ho capito di stare veramente bene. Tante cose avrebbero potuto distrarmi e invece saltare con così tanto margine una gran misura come 2,34 metri, per di più a fine stagione, mi dà tanta fiducia". Il dopo Zurigo scorre fra interviste, impegni con gli sponsor, decine di strette di mano e congratulazioni ricevute in hotel dagli altri big dell'atletica. "Al termine delle gare ci sarà la premiazione con tutti i vincitori della Diamond League, me la godrò e mi vivrò un po' dell'atmosfera dello stadio - osserva il 30enne delle Fiamme Oro - lo avevo detto: mi sarebbe piaciuto gareggiare di nuovo lì, però è stato bellissimo lo stesso. Mi sono divertito da morire". È l'ora dei bilanci per l'olimpionico, il momento di ragionare su quanto fatto nel 2022. Nell'ordine: bronzo mondiale indoor a 2,31, il quarto posto ai Mondiali di Eugene (2,33), il titolo europeo sotto la pioggia a Monaco di Baviera con 2,30, il secondo trionfo consecutivo nella Diamond League con lo stagionale di 2,34, sei giorni dopo il matrimonio. "Quest'anno sono riuscito a rendere solo nelle manifestazioni importanti, ne sono felice: è un'ossessione che ho fin da quando ero piccolo, dare il meglio quando la pressione è massima". Come andare oltre? Come far meglio di così? Budapest 2023, certo. Per l'oro mondiale (outdoor) che gli manca.
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