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Pugilato: anche Olanda e Svizzera boicottano Mondiali donne

Presenza della Russia, con inno e bandiera, è 'una provocazione'

Redazione Ansa

In attesa di una presa di posizione ufficiale da parte della Fpi, la federazione pugilistica italiana, si allunga la lista dei paesi che hanno deciso di boicottare i Mondiali Iba (ente che governa la boxe non professionistica) a causa della presenza delle nazionali, con tanto di bandiera e inno, di Russia e Bielorussia. Così Olanda e Svizzera hanno deciso di unirsi a Usa, Gran Bretagna, Canada, Repubblica Ceca, Svezia e Irlanda, che avevano annunciato il boicottaggio per i prossimi Mondiali Femminili in India (New Delhi, 15-31 marzo), mentre nelle prossime settimane verrà presa una decisione, da parte di olandesi e svizzeri, sui campionati maschili, in programma in Uzbekistan (1-14 maggio), boicottati dagli stessi paesi ad eccezione dei britannici. Intanto però la federboxe della Svizzera ha fatto sapere che boicotterà anche gli Europei femminili in programma in Armenia ad aprile e i Mondiali giovanili maschili, sempre a causa della presenza della Russia. La cui partecipazione alle competizioni pugilistiche è ormai costante negli eventi dell'Iba, come dimostrano le 12 medaglie conquistate dai russi nelle recenti 'Golden Belts' in Marocco: ne sa qualcosa l'azzurra Irma Testa, battuta al primo turno dei 57 kg proprio da una russa, Ludmila Vorontsova.
    "La loro presenza a Marrakesh e il fatto che risultino regolarmente iscritti ai Mondiali sia maschili che femminili - ha commentato il presidente della federboxe svizzera, Andreas Anderegg - è una provocazione. Certamente, ed in generale, la Svizzera è un paese neutrale, ma ciò non vuol dire essere anche ciechi o non avere un'opinione. La Russia ha causato sofferenze indicibili all'Ucraina. E siccome, in fondo, è la politica che finanzia lo sport le due cose non possono essere separate" 
   

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