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Pugilato: Cio contro Iba sui premi ai Giochi 'manca trasparenza'

Ribadita esclusione da LA 28 se non ci sarà nuova 'governance'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 30 MAG - "Il Cio ha preso atto della decisione dell'International Boxing Association (Iba) per quanto riguarda il montepremi (per Parigi 2024 ndr). Come sempre con l'Iba, non è chiaro da dove provengano i soldi. Questa totale mancanza di trasparenza finanziaria è stata proprio una delle ragioni per cui il Cio ha ritirato il riconoscimento dell'Iba, mai disposta a spiegare in modo trasparente le fonti del suo finanziamento o a spiegare la sua totale dipendenza finanziaria, all'epoca, da un'unica società statale, Gazprom". E' la dura presa di posizione del Cio in merito alla decisione dell'Iba, ente che non 'governa' più il pugilato dei Giochi causa scandali, di pagare premi in denaro agli atleti che conquisteranno medaglie a Parigi 2024. In questo l'Iba ha seguito l'esempio di 'World Athletics', che premierà chi vince l'oro nella capitale francese, ma già da tempo l'Iba stessa, presieduta dal russo Umar Kremlev distribuisce premi in denaro a chi sale sul podio nei suoi tornei iridati, arrivando per la prossima edizione, nel 2025, a stabilire in un milione di dollari il riconoscimento per l'oro.
    Dai Giochi però l'Iba è stata esclusa, e sia a Tokyo 2020 che a Parigi 2024 i tornei di pugilato uomini e donne sono stati e saranno organizzati da una task force del Cio, che però non intende impegnarsi anche per Los Angeles 2028. Se nel frattempo il pugilato olimpico non si sarà dato un nuovo ente mondiale, la 'nobile arte' sarà esclusa dal programma dei Giochi e, non a caso, per ora è stata esclusa da quelli appunto del 2028.
    "A causa della sospensione e della conseguente revoca del riconoscimento da parte del Cio nel 2023 - viene ricordato nel comunicato del comitato olimpico presieduto da Thomas Bach - l'Iba non è stata coinvolta né nelle qualificazioni né nell'organizzazione del torneo di boxe dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 e non è coinvolta nemmeno per Parigi 2024. Le qualificazioni e i tornei olimpici sono stati e sono organizzati da una task force sul pugilato istituita dal Cio, a tutela degli atleti, dalle Federazioni Nazionali di Pugilato e dai rispettivi Comitati Olimpici Nazionali". "Per tutti questi motivi la boxe non è attualmente presente nel programma sportivo dei Giochi Olimpici di LA28 - sottolinea il comitato internazionale olimpico -. Il Cio ha chiarito chiaramente che non potrà più organizzare gare olimpiche di boxe"- Ecco quindi l'avvertimento al mondo del pugilato e alle federazioni nazionali: "Per porre rimedio a questo, la boxe olimpica deve essere organizzata da una federazione internazionale credibile e ben governata. È quindi chiaro che qualsiasi pugile la cui Federazione Nazionale aderisca all'Iba non potrà partecipare ai Giochi Olimpici di LA28. Il rispettivo comitato olimpico nazionale dovrà escludere tale federazione di pugilato dal suo ambito". Su quest'ultimo concetto non ha voluto fare commenti il presidente della federboxe Flavio D'Ambrosi, la cui posizione è comunque nota: si atterrà alle indicazioni che, dopo Parigi, gli verranno date dal Coni. (ANSA).
   

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