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Pallanuoto: Gabriele Volpi lascia la Pro Recco

In vent'anni sono arrivati 17 scudetti e 8 Coppe dei Campioni

Redazione Ansa

(ANSA) - RECCO, 05 LUG - Fulmine a ciel sereno nella pallanuoto. Gabriele Volpi, magnate della logistica e proprietario attraverso il gruppo Orlean Invest della squadra italiana più titolata al mondo negli sport di squadra e non solo nella pallanuoto, ha annunciato l'addio alla Pro Recco.
    "Il gruppo Orlean Invest e il suo chairman Gabriele Volpi comunicano a malincuore il loro disimpegno nella gestione della società Pro Recco". Una decisione "profondamente dolorosa, ma che si inserisce nell'ottica di una progressiva diversificazione delle iniziative del gruppo Orlean Invest", spiega l'attuale proprietà augurandosi che "qualche imprenditore ligure o appassionato della pallanuoto possano raccogliere la straordinaria eredità di un'esperienza inimitabile, il titolo sportivo, la gestione e il futuro della Pro Recco, garantendone la continuità e i successi sinora raggiunti".
    La Pro Recco vanta nel proprio carnet di successi 36 scudetti, di cui 17 sotto la gestione Volpi, 17 Coppe Italia, 11 Coppe dei Campioni (8 con Volpi) e 9 Supercoppe europee.
    "È stata una cavalcata magnifica - dichiara con un comunicato ufficiale Volpi - che per me partì quando ero solo un ragazzino e l'allenatore Piero Pizzo (fratello del campione olimpico di Roma '60 Eraldo, ndr) fu per me un secondo padre. Abbiamo vinto tanto, abbiamo vinto tutto e purtroppo si sa come la gente sia disposta a perdonare qualsiasi cosa, ma non il successo. Ho sperimentato sulla mia pelle l'effetto di due fra i sentimenti più universali e insopprimibili che esistano: l'invidia e la gelosia. Nonostante questo, sentivo la necessità e l'obbligo morale di restituire alla mia terra il meglio che potesse avere in ambito sportivo, quindi di portare la Pro Recco ai massimi livelli mondiali come ho fatto. È arrivato il momento che il destino della Pro Recco prescinda da me, sia autonomo dalla mia persona. Credo, infatti, sia giusto che nella vita le squadre, come le persone e le aziende, imparino a camminare da sole". (ANSA).
   

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