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Riconoscimento Ue specialità medicina sport, Efsma a Roma

Casasco:'coronamento di un lungo processo. Italia capofila iter'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 06 LUG - Si è riunito oggi a Roma, presso la Sala Giunta del Coni, l'Executive Board della Federazione europea di medicina dello sport (Efsma), presieduto da Maurizio Casasco, presenti tutti i membri delle diverse nazioni e il presidente della Federazione internazionale di medicina dello sport (Fims), Fabio Pigozzi.
    All'ordine del giorno, la nuova sfida della Medicina dello Sport in Europa, dopo l'avvenuto riconoscimento lo scorso 31 maggio da parte dell'UE della specialità in Medicina dello Sport.
    "È il coronamento di un lungo processo, sul quale mi sono fortemente impegnato da quando, nel 2017, assunsi la presidenza dell'Efsma, Federazione Europea di Medicina dello Sport - afferma il presidente della Federazione italiana ed europea di Medicina dello Sport, Casasco - proseguendo l'operato iniziato dai miei predecessori".
    Questo risultato non solo rappresenta un ruolo importante per la tutela della salute degli atleti, ma testimonia anche l'importanza sociale della medicina dello sport, della promozione dell'esercizio fisico e di stili di vita sani, in prima linea nella lotta contro le malattie non trasmissibili che uccidono 41 milioni di persone ogni anno, rappresentando il 74% di tutti i decessi a livello globale. "Si favorisce così la possibilità di trasferire la conoscenza, l'esperienza e la ricerca, sviluppate sugli atleti di massimo livello, in favore di tutta la popolazione - ha aggiunto - con valore-aggiunto per il sistema sanitario europeo dei diversi Paesi. Ed è un orgoglio per l'Italia, che di questo iter è stato capofila, poiché la scuola di specializzazione universitaria post-laurea in Medicina dello Sport è nata, prima nel mondo, proprio in Italia, a Milano, nel 1957 ad opera del professor Rodolfo Margaria".
    Per il prof. Fabio Pigozzi "questo risultato premia il lungo lavoro portato avanti da Maurizio Casasco con la Federazione europea, ma anche la lunga tradizione e il valore riconosciuto alla Medicina dello Sport italiana in tutto il mondo, con la possibilità di aprire grazie a queste esperienze importanti sviluppi a livello internazionale". (ANSA).
   

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