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Abodi 'sport e scuola alleate, presto dpcm su doppia carriera'

Il ministro: 'Lo stiamo mettendo a disposizione di tutti'

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 21 NOV - "Si considera quasi lo sport antagonista dello studio costringendo i ragazzi a scegliere.
    Deve esserci invece un'alleanza che sarà sostanziata attraverso i nuovi Giochi della Gioventù. Inoltre stiamo predisponendo, e a breve verrà pubblicato, un dpcm sulla doppia carriera che dia una linea di indirizzo politico di una relazione armoniosa e rispettosa delle due specificità che non devono essere nemiche ma alleate". Così Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, durante l'assemblea nazionale Anci, parla del rapporto tra scuola e sport. Il ministro sottolinea poi come "chi vive in italia deve godere dei privilegi della Costituzione. Stiamo mettendo a disposizione la possibilità di praticare sport e ne sono testimonianza gli italiani di seconda e terza generazione che vincono con la maglia azzurra, oltre alla capacità dello sport italiano di essere aperto e stimolo affinché questo spirito si trasferisca nella società civile" prosegue Abodi, ricordando che "bisogna associare il concetto di inclusione e coesione perché senza poi si creano equivoci sociali che possono sfociare in qualcosa che è diverso dal razzismo ma che può essere scambiato per tale. Bisogna poter vivere in modo umano e rispettoso degli uni e degli altri". Infine, nel suo intervento, il ministro ha voluto augurare "buon lavoro di cuore a Gaetano Manfredi e a tutti i sindaci d'Italia. Lo faccio soprattutto per una questione di affetto personale. Indipendentemente dalle nostre posizioni politiche deve sempre prevalere il senso del dovere e anche del piacere istituzionale di farlo insieme. È giusto che si allarghi la collaborazione con l'Unione delle Province e con la Conferenza delle Regioni: siamo riusciti per la prima volta nella storia repubblicana a fare un accordo triennale sulle politiche giovanili che comprendono non soltanto le Regioni ma anche le Province e i Comuni. I Comuni non possono non avere politiche comuni, questo serve anche a ridurre le asimmetrie", conclude. (ANSA).
   

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