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Il dramma di Don Curry e l'appello del figlio: aiutateci prima che sia tardi

Il campione mondiale dei pesi welter metteva gli altri ko, ora lotta con l'encefalopatia traumatica

Redazione Ansa

L'ultimo appello, del figlio Donovan, c'è stato una settimana fa, ma per ora è caduto nel vuoto. L'encefalopatia traumatica è un problema del dopo carriera di tanti pugili, e anche in Italia ci sono esempi illustri di grandi campioni che ora sono over 80 e combattono contro questo 'avversario' così insidioso. Don Curry, invece, di anni ne ha 63, ma la sua vita non è più normale da tempo. E pensare che quando combatteva sul ring di solito era lui a picchiare gli avversari; ne sanno qualcosa anche Gianfranco Rosi e Nino La Rocca. Poi però, una volta appesi i guantoni, un colpo troppo duro da incassare il destino lo ha sferrato a Curry.


    "Aiutateci, mi sto rivolgendo alla comunità pugilistica per chiedere aiuto nella ricerca di una struttura sanitaria a lungo termine per mio padre - ha scritto Donovan Curry sui social -.
    Qualche anno fa a mio padre è stata diagnosticata ufficialmente la sindrome da encefalopatia traumatica. Questa condizione ha causato problemi di giudizio, ragionamento, memoria e comportamento, tra cui uno scarso controllo degli impulsi".
    "Stiamo cercando una struttura specializzata in pazienti con patologie simili a quelle di mio padre - ha aggiunto -, magari una che funzioni gratuitamente. Se conoscete risorse, strutture o organizzazioni che potrebbero aiutarci, non esitate a contattarci".
    Per ora niente. E pensare che non è la prima volta che il figlio di Don Curry, "uno dei migliori pesi welter di sempre" lo definisce Donovan, chiede aiuto: era già successo nel 2021, quando aveva chiesto una mano "prima che sia troppo tardi.
    Aiutatemi a diffondere la consapevolezza su questo problema, per sapere se ci possano essere risorse per pugili in pensione che abbiano sintomi precoci di salute mentale". Ma poco o nulla è cambiato per questo campione che veniva soprannominato 'Lone Star Cobra' e che da professionista è stato campione del mondo dei welter e superwelter, battendo fra gli altri gente del calibro di Marlon Starling, Milton McCrory, Carlos Santos e Lupe Aquino.


    Gli oltre cinque milioni di dollari guadagnati a quei tempi sono svaniti, mentre a comprometterne la salute, fisica e mentale, sono stati probabilmente gli ultimi match disputati, quando anche il Cobra, che si era ritirato, ha ceduto alla voglia di tornare e al bisogno di denaro. Così sono arrivati i terribili ko subiti da Michael Nunn, Terry Norris ed Emmet Linton, quest'ultimo sfidato nonostante una pancreatite acuta.
    Da quei giorni è cominciata la discesa di Don Curry verso un destino maledetto.

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