Le vittorie di stretta misura dei Los Angeles Clippers sui Golden State Warriors e dei Milwaukee Bucks sugli Houston Rockets hanno segnato il ricco lunedì in Nba, che ha visto anche l'ennesima sconfitta di Philadelphia, che divide con Washington l'ultimo posto nella Eastern Conference.
A Los Angeles, i Clippers guidati da Norman Powell (23 punti) hanno sprecato un vantaggio di 15 punti all'inizio del terzo quarto, trovandosi solo tre punti avanti all'inizio del quarto sulla squadra di Stephen Curry (26 punti), ma nel testa a testa finale gli ospiti hanno mancato l'aggancio ai supplementari a fil di sirena per un tiro da tre punti sbagliato da Gary Payton, cedendo così 102-99. Il coach dei Clippers (8 vittorie e 7 sconfitte), Tyronn Lue, si è detto orgoglioso della sua squadra, capace di tener testa fino alla fine alla seconda miglior squadra della costa Ovest (10-3).
I Bucks devono invece ringraziare Damian Lillard, al rientro dopo aver mancato tre gare a causa di una commozione cerebrale, per la vittoria 101-100 su Houston, che veniva da cinque successi consecutivi. Il play di casa ha ottenuto il canestro decisivo con una penetrazione a 4 secondi dalla sirena di un match molto combattuto ed equilibrato. Ai Rockets non sono bastati i 27 punti di Brook Lopez e i 20 di Giannis Antetokounmpo per allungare la striscia positiva.
A Phoenix, Franz Wagner ha segnato 32 punti per aiutare gli Orlando Magic a ottenere una vittoria per 109-99 su Suns, privi degli infortunati Kevin Durant, Bradley Beal e Jusuf Nurkic.
Phoenix, dopo un inizio di stagione bruciante (8-1) ha invertito la rotta e ora si trova sul 9-6, col coach Mike Budenholzer che ha invitato la squadra a tener duro in attesa del rientro degli infortunati. Peggio va ai Sixers, crollati 106-89 in casa dei Miami Heat dopo essere stati in vantaggio di 19 punti all'inizio del secondo quarto. Per Philadelphia, due vittorie e undici ko finora, solo 11 punti sono venuti dalla sua stella Joel Embiid, appiattito sulla mediocrità generale.