Dopo le rivelazioni arrivate dell'inchiesta "Football Leaks", che minacciano di scoperchiare una fitta rete di illeciti finanziari nel calcio europeo e che ha messo nel mirino tra gli altri Cristiano Ronaldo e Josè Mourinho, il fisco spagnolo ha deciso di aprire un dossier sul fuoriclasse spagnolo. Lo ha annunciato oggi il Segretario di Stato per le Finanze spagnolo, Jose Enrique Fernandez de Moya, confermando a Radio Cope che "l'Agenzia fiscale eseguirà tutte le verifiche opportune".
Milioni di file che minacciano di sconvolgere il mondo del calcio, scoperchiando un mondo di affari off-shore e triangolazioni finanziarie. Li annuncia l'Espresso sul suo sito parlando dei "segreti di football Leaks". Nel sito si spiega che i dati saranno resi noti da domenica, ma si anticipa che tra i personaggi coinvolti nell'inchiesta giornalistica vi sono Cristiano Ronaldo, Mourinho oltre a sei club italiani: Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli e Torino. Nella anticipazioni fornite sul sito del settimanale, si parla diffusamente del fuoriclasse portoghese del Real Madrid, che tra il 2009 e il 2014, avrebbe trasferito oltre 70 milioni di euro nei conti di una società registrata alla British Virgin Islands, paradiso fiscale nei Caraibi. Altri 74 milioni sono stati stati incassati negli ultimi giorni del 2014, quando Cr7 ha ceduto i diritti sulla propria immagine a un uomo d'affari di Singapore, Peter Lim. Su questi redditi Ronaldo ha pagato tasse per un totale di pochi milioni. E' tutto sui file proposti al settimanale tedesco Der Spiegel da una fonte anonima, e condivisi con le altre testate riunite nel network EIC, European Investigative Collaborations. Per sette mesi, i cronisti di 12 giornali europei, tra cui l'Espresso, hanno esplorato i documenti a caccia di notizie e a partire dal prossimo numero, in edicola da domenica 4 dicembre, il settimanale italiano rivelerà in una serie di articoli i risultati della lunga inchiesta. Il racconto va a incrociare i grandi club europei, compresi alcuni italiani, come Juventus, Inter, Milan, Roma, Napoli, Torino. Operazioni da decine di milioni che finiscono per rimbalzare nei paradisi fiscali, in una girandola di prestanome e fatture.
Roma: "noi tutto secondo norme" - Lo scoppio di Football Leaks non coglie di sorpresa la Roma. A Trigoria, infatti, fanno sapere di essere stati contattati dall'Espresso "e alle domande abbiamo risposto - dicono - che i pagamenti effettuati alle società controparti sono quelli previsti nei contratti sottoscritti e sempre conformi alla normativa sportiva. Gli eventuali successivi trasferimenti di denaro effettuati dalle società controparti ad altre società non ci sono noti".