"A Roma, per tutta una serie di motivi, è imperativo vincere. Non c'è la possibilità di immaginare una crescita graduale: tutto è rapido, accelerato.
"Perché ho legato il mio futuro a quello di Totti? Perché ad un certo punto - spiega il tecnico - siccome il rinnovo del contratto tardava ad arrivare, alcuni hanno cominciato a scrivere che ero io a volere che lui smettesse. Il che è completamente falso. Anzi, io penso che Totti debba giocare fino a quando lo vorrà e che la società deve accontentarlo. Se non lo farà, andrò via. Così nessuno potrà avere dubbi su come la penso".