Un anno di inibizione per aver avallato le condotte illecite dei suoi dirigenti che "scendevano a patti con gli ultrà" pur di tener buona la tifoseria. E' una condanna ma con lo 'sconto' quella inflitta dal tribunale Figc al presidente della Juventus, Andrea Agnelli.
Ma il testa a testa tra Juve e procura federale non sembra finito qui. Anzi si sposta al secondo grado della giustizia sportiva. "Sono parzialmente soddisfatto perchè siamo riusciti a provare la colpevolezza di tutti, ma i fatti sono talmente gravi che secondo me andavano sanzionati di più: per questo presenteremo ricorso", annuncia il capo della Procura Figc, Giuseppe Pecoraro, al telefono con l'Ansa - Credo sia utile la valutazione di un'altra corte, tenendo presente che le risorse derivanti dal bagarinaggio sono andate alla criminalità organizzata, e questo è gravissimo". Per il tribunale nazionale della Figc, tuttavia, le frequentazioni tra Andrea Agnelli e Rocco Dominello "avvennero in maniera decisamente sporadica ma soprattutto inconsapevole con riferimento alla conoscenza del presunto ruolo malavitoso", scrivono nel dispositivo i giudici negando in tal modo la tesi che il presidente Juve sapesse dell'appartenenza di alcuni capi ultrà alla 'ndrangheta. In particolare, aggiungono, "Agnelli era da ritenere completamente ignaro in merito alla peculiarità illecita di Rocco Dominello, presentatosi ai suoi occhi come deferente tifoso". Un passaggio cruciale questo per il club bianconero e che - fa sapere sempre attraverso l'Ansa - lo spingerà a presentare ricorso "nella piena convinzione delle proprie buone ragioni, che non hanno ancora trovato adeguato riconoscimento.
La società esprime la propria soddisfazione perché la sentenza, pur comminando pesanti inibizioni nei confronti del presidente e delle altre persone coinvolte - oltre ad Agnelli sono stati inibiti per 12 mesi Francesco Calvo e Stefano Merulla, mentre 15 mesi sono stati inflitti a Alessandro Nicola D'Angelo. Per tutti, 20mila euro di ammenda e 300mila euro di multa alla Juventus - ha escluso ogni ipotesi di legame con esponenti della criminalità organizzata. "La Juventus - conclude il club - ha fiducia nella giustizia sportiva e ribadisce di aver sempre agito in un percorso condiviso con le Forze dell'Ordine con l'obiettivo di contribuire alla piena salvaguardia della sicurezza e dell'ordine pubblico".
Rapporti con ultrà non consentiti, il presidente della Juventus Agnelli inibito per 12 mesi
Tribunale Figc dispone anche ammenda di 300 mila euro per il club bianconero