L'Inter torna a giocare. Lo farà tra le mura amiche di San Siro, ma in un clima surreale, nel silenzio di uno stadio vuoto dove le urla di Antonio Conte da bordo campo arriveranno chiare e precise ai giocatori, nell'eco di un impianto capace di ospitare 75 mila tifosi, ma stranamente deserto.
Le restrizioni e gli stravolgimenti organizzativi per l'emergenza coronavirus non sembrano aver cambiato il morale della squadra che affronterà anche la Juventus con lo Stadium a porte chiuse. E' il calcio che si adegua alle disposizioni del Governo. Due settimane stravolte, dalla sospensione del match con la Sampdoria, alla chiusura dello stadio per l'Europa League. Secondo le disposizioni e i limiti disposti dall'emergenza, non dovrebbe essere consentito neanche ai giornalisti e agli operatori dell'informazione di accedere allo stadio. Anche le conferenze stampa della vigilia dovrebbero essere annullate. I tifosi, a malincuore, si allineano alle disposizioni del governo. L'Inter rimborserà tutti i biglietti e ha già reso note le modalità di riaccredito con una nota sul proprio sito. Mentre dalla Bulgaria c'è apprensione da parte dei sostenitori del Ludogorets, preoccupati per la salute dei giocatori. Sulla pagina Facebook del club c'è chi chiede alla società di andare in quarantena una volta tornati, chi critica la Uefa per non aver scelto di far disputare la partita in un campo neutro, chi afferma sia meglio non andare a Milano. "Non è rischioso mandare i giocatori lì? Non è un normale virus", scrive Kiril Penev e un altro tifoso aggiunge: "Al diavolo la partita, per me è importante che i ragazzi si proteggano dal virus". E' la paura del contagio che non risparmia neppure il calcio a Milano.
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