Calcio

Disordini e morti in Perù, ma con Argentina si gioca

Conmebol, 'si va avanti come previsto', e Lapadula sfida Messi

Redazione Ansa

L'ondata di disordini e scontri di piazza in Perù che hanno portato alle dimissioni del neoeletto Presidente Manuel Merino e di tutti i ministri, e che hanno provocato finora due morti, non impedirà la disputa della partita Perù-Argentina di domani ore 21.30 di Lima, valida per le qualificazioni mondiali del Sudamerica.  Lo ha precisato la Conmebol, ente calcistico del Sudamerica, spiegando che "si va avanti come previsto" e che le autorità locali hanno garantito che ci saranno le condizioni di sicurezza necessarie per far svolgere l'incontro, che si disputerà a porte chiuse nell' 'Esadio Nacional'.

Tra l'altro nel Perù dovrebbe giocare dall'inizio Gianluca Lapadula, che ha esordito nella nazionale del paese di sua madre nel turno precedente entrando a partita in corso contro il Cile. Qualche giorno prima, al suo arrivo in Perù, l'attaccante del Benevento era stato consacrato dallo sciamano locale Don Abel alle divinità delle montagne delle Ande e alla Madre Terra "per invocare la luna giusta". Per sfidare uno come Lionel Messi, reduce dal deludente pareggio in casa, 1-1, dell'Albiceleste contro il Paraguay, è probabile che serva anche questo. 
   

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