La maledizione della Superlega taglia in parte le gambe alle tre italiane. Il Milan perde, l'Inter rimonta in parte, la Juve completamente. I nerazzurri non vanno oltre il pari alla Spezia e rimangono a otto punti dallo scudetto (nove se domani vince l'Atalanta), la Juve si distende alla distanza col Parma grazie a una doppietta di Alex Sandro. Pericoloso passo falso per il Milan, che ha però il compito più' difficile col lanciato Sassuolo che trova una doppietta dalla panchina con Raspadori. Il successo del Cagliari a Udine rende incandescente la lotta per non retrocedere mentre Bologna-Torino e Genoa-Benevento pareggiano. Ora i sardi si portano a tre punti da Torino e Benevento, a cinque da Fiorentina e Genoa. Lusinghiero nono posto per la Samp di Ranieri che vince a Crotone.
La meta si avvicina e l'Inter sente un po' di stanchezza e pressione. I nerazzurri giocano con calma ma hanno poca fluidità e lo Spezia è più motivato rispetto alle ultime scialbe esibizioni. I liguri passano con un gran tiro di Farias su cui c'è però la complicità di Handanovic, ma dopo qualche occasione l'Inter pareggia con Perisic che devia in rete su cross di Hakimi. Alla fine palo di Lautaro e due gol in fuorigioco di Lukaku e Lautaro, ma il tricolore è a portata di mano. L'auspicio di De Zerbi, di non giocare col Milan, avrebbe fatto comodo ai rossoneri che vengono infilzati alla distanza dal Sassuolo, lanciato verso il sogno europeo. Il Milan di Pioli gioca con poco ardore ma tiene il pallino del comando e realizza uno splendido gol con Calhanoglu. Nella ripresa il Sassuolo si trasforma grazie all'inserimento di Raspadori, giovane emergente, che trascina gli emiliani: gli assist di Tolian e Berardi consentono a Raspadori di ribaltare il risultato. Per il Milan, che conferma la difficoltà di vincere a San Siro, si complica la qualificazione Champions e diventano importanti i posticipi di domani. La Juve vede le streghe all'inizio contro il Parma che gioca una gara generosa e passa in vantaggio con una perfetta punizione di Brugman che lascia di sasso il grande ex Buffon. Dybala ha qualche spunto interessante, Ronaldo si mangia un paio di gol, ma a salvare Pirlo ci pensa Alex Sandro che, a cavallo del riposo, colpisce due volte con conclusioni pregevoli. La tensione sfuma, la Juve gioca in scioltezza e arriva il sigillo di testa di De Ligt. Si infiamma la lotta per non retrocedere con la meritata vittoria del Cagliari a Udine. I sardi comandano il gioco con grande determinazione. Pavoletti colpisce un palo, poi gli ospiti passano con un'azione spumeggiante di Nainggolan e conclusione-prodezza di Joao Pedro, ma l'arbitro annulla col Var per un precedente fallo di Marin. Nella ripresa però per un mani di Molina c'è un rigore che Joao Pedro trasforma. Tutte le altre pericolanti comunque avanzano: il Toro pareggia a Bologna recuperando un gol di Barrow su imbeccata di Verdi. Ci vuole un gran tiro di Mandragora dalla distanza per non perdere contatto. Non si fanno del male Genoa e Benevento, ma gli sviluppi della gara sono spettacolari: quattro gol in 20' con doppio vantaggio dei campani a cui rimedia in vecchio Pandev con una fantastica doppietta. Il Crotone continua a perdere avvicinandosi alla retrocessione matematica: la Sampdoria vince volando al nono posto con un gol di Quagliarella che porta a 29 il numero delle squadre a cui ha segnato in serie A.
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