E adesso da chi si riparte? L'interrogativo riguarda non solo il futuro di Roberto Mancini, che i 'bookie' inglesi candidano come possibile nuovo manager del Manchester United (ma dietro al favorito Ten Hag) mentre in Francia viene dato in corsa per la panchina del Psg. Qui c'è da pensare anche a chi giocherà nell'Italia del futuro, che cercherà, se non di confermarsi, almeno di non sfigurare al prossimo Europeo e poi di riportare l'Italia ai Mondiali nel 2026, dodici anni dopo l'ultima volta.
Se per la generazione Alpha, di chi e' nato dopo il 2010, tifare la nazionale al Mondiale e' cosa sconosciuta, dovranno essere altri ragazzi, quelli di qualche anno più grandi di loro, a costruire la Nazionale del futuro, che cercherà di riportare in voga l'antico blasone, quello dei quattro titoli iridati vinti. Chiellini, Bonucci, probabilmente anche Insigne emigrato in Canada sono ai saluti: anche per questo e' inevitabile il ricambio generazionale.
Alcuni elementi importanti sono già stati presenti nelle convocazioni di Mancini: basti pensare a ZANIOLO, BASTONI, TONALI, SCAMACCA, KEAN (se godrà ancora della fiducia del ct o di chi lo sostituirà) e RASPADORI, quindi c'è una base su cui ripartire. Ma non sarà certo facile, basti pensare al grido d'allarme lanciato nei giorni scorsi dl ct dell'under 21 Paolo Nicolato sulla mancanza di minuti giocati da parte dei suoi, che nella massima serie trovano ben poco spazio, al punto che il tecnico ha già dovuto fare ricorso a gente che sta in serie C dove, almeno, gioca titolare. E c'è un altro dato che fa riflettere e non rende così luminoso il futuro: proprio l'under 21 ha preso parte (con i tre fuoriquota) per l'ultima volta al torneo di calcio delle Olimpiadi nel 2004, quando fu bronzo ad Atene. Da allora il nulla, come a voler dire che anche a livello di tornei giovanili qualcosa non funziona.
Intanto non rimane che sperare nell'esplosione ai massimi livelli di gente come FRATTESI, DANIEL MALDINI ('stellina' dell'Italia under 20 ma che nel Milan non gioca mai, a parte la prodezza del gol segnato a Empoli), UDOGIE e quel MORO che in C segna con il Catania messe di reti ed è già stato acquistato dal Sassuolo. Scomparsi dai radar, almeno per ora, FREDDI GRECO, ESPOSITO (l'Inter ha già smesso di credere in lui) e PELLEGRI, al quale per ora non ha giovato il passaggio al Torino. Era lui, in gol in serie A a 15 anni nel giorno dell'addio al calcio di Totti, la maggior speranza del calcio italiano, ma una serie interminabile di problemi fisici ne sta bloccando la carriera.
Al suo posto potrebbero farsi valere nei panni dei futuri bomber azzurri LUCCA e CANCELLIERI, ma il primo dopo un inizio boom nel Pisa ora ha smesso di segnare mentre l'altro, scuola Roma e dotato di buona tecnica individuale, è appena agli inizi ma è già andato a segno nel Verona. E a proposito di Roma, José Mourinho stima molto BOVE, nuovo innesto nell'under 21 azzurra (prima faceva parte dell'under 20). A Bergamo, invece, Gasperini garantisce sul futuro del suo difensore SCALVINI, che a dicembre compirà 19 anni. Da tenere 'docchio un altro difensore di scuola atalantina, RUGGERI, ora in prestito alla Salernitana.
A centrocampo il futuro dell'Italia potrebbe essere anche SAMUELE RICCI, ex Empoli e ora al Torino, mentre il passaggio alla Juventus (se avverrà) potrebbe accelerare il processo di crescita del genoano ROVELLA. A Empoli si sta mettendo in evidenza il difensore VITI, mentre l'ex romanista CALAFIORI ha qualche difficoltà nel Genoa ma fa ancora in tempo a riprendersi. Da tenere d'occhio A Bologna c'è VIGNATO, ex gioiello del Chievo, che ha un fratello minore che alcuni ritengono perfino migliore di lui, e che gioca in B nel Monza assieme a un altro talento come il difensore PIROLA, prestato dall'Inter. Per la porta la giovane età di Donnarumma e Meret, ma attenzione a CARNESECCHI, uno dei gioielli della Cremonese assieme a FAGIOLI (che dovrebbe tornare alla Juve) e a OKOLI.
Altri nomi? POBEGA, CAMBIASO, PINAMONTI, LOVATO, BELLANOVA e MELEGONI, ma pensando ai Pedri e Gavi titolari nel Barcellona già da minorenni, l'impressione è che per Mancini o chi per lui ci sarà molto da lavorare.