Con il pareggio in amichevole sull'Espanyol (0-0) il Napoli conclude la seconda fase del suo precampionato, svolta a Castel di Sangro in Abruzzo. A poco più di una settimana dall'inizio del campionato (gli azzurri debutteranno in posticipo a Verona il giorno di Ferragosto), Spalletti deve fare i conti con un calciomercato che non decolla e lo costringe a sperare in extremis, prima dell'avvio della stagione agonistica, nell'arrivo di un portiere e di due attaccanti. I nomi che circolano sono sempre quelli di Kepa, di Raspadori e di Simeone, ma le difficoltà a chiudere le trattative sono tante e l'allenatore non ha alcuna certezza che la rosa a sua disposizione verrà allargata. Contro gli spagnoli è assente Ruiz e il tecnico manda inizialmente in campo Elmas, preferito a Zielinski per completare il terzetto di centrocampo con Anguissa e Lobotka. Per i resto in campo ci vanno i titolari, con Meret in porta, Di Lorenzo, Rrahmani, Kim e Mario Rui in difesa e con Lozano, Osimhen e Kvaratskhelia in attacco. La prestazione del Napoli è estremamente deludente, in linea con le precedenti messe in mostra nelle amichevoli fin qui giocate. Pochissime le azioni pericolose create dalla squadra di Spalletti e il portiere dell'Espanyol non corre quasi mai pericoli. Le difficoltà per gli azzurri sono aggravate anche dall'atteggiamento della squadra spagnola. Moltissimi i falli e numerosi anche i battibecchi che alla fine del primo tempo vedono protagonista anche il presidente De Laurentiis, presente in panchina al fianco di Spalletti, il quale protesta con vigore contro l'arbitro dopo una serie ripetuta di falli subiti dai giocatori azzurri. Neanche il tourbillon dei cambi nella ripresa cambia la situazione. Il Napoli attacca con poche idee e l'Espanyol si difende in maniera ruvida, ma senza lasciare mai troppi spazi agli avversari. Al di là del risultato e delle possibili giustificazioni resta però la realtà di una squadra che sembra non aver ammortizzato le uscite di Insigne, Mertens e Koulibaly. Spalletti spera nel mercato per rinforzare la rosa e per dare soprattutto maggiore incisività alla sua squadra che dalla trequarti campo in su dimostra di avere ancora limiti molto evidenti.
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