La prima vittoria di Luciano Spalletti contro Josè Mourinho è forse un segno, al netto delle scaramanzie napoletane. L'1-0 della capolista in casa della Roma conferma il primo posto in solitario in una stagione vissuta sinora da dominatrice, e al di là di tabù infranto, indicativo della completezza raggiunta è il modo in cui il Napoli è stato capace di strappare la sua nona vittoria in campionato a un Olimpico trasformato dallo Special One in un fortino. Con i denti e con il cuore, vincendo di misura anche quando si profilava un replay del finora unico 0-0 della stagione partenopea. Ma nell'1-0 finale l'ingrediente fondamentale è il senso del gol di Osimhen. La sua perla, all'80', congela il risultato sul binario più giusto Da parte sua, Mourinho non aveva l'arma possibile per sterzare, Dybala, e pero' l'unico schema della serata è stato il lancio lungo. Troppo poco, anche con una difesa super (per 80').
L'Olimpico ricorda Francesco Valdiserri - Lo stadio Olimpico si ferma per ricordare Francesco Valdiserri, il giovane 18enne romano scomparso pochi giorni fa dopo esser stato travolto da un'automobile sulla Cristoforo Colombo. Prima di Roma-Napoli è passata una sua immagine sui maxi schermi con tutto lo stadio che si è fermato ad applaudire. La società giallorossa, inoltre, ha invitato all'Olimpico i genitori, mamma Paola e papà Luca.
Spalletti, che contro Mourinho non aveva mai vinto fino a stasera, prova a sfatare il tabù puntando su Osimhen, restituito al suo ruolo di leader dell'attacco. Kvara a sinistra e Lozano a destra sono i chievistelli per scardinare, via Karsdorp e via Ibanez, il chiavistello della Roma. Per la quale Mourinho, recuperato il terzino olandese e piazzatolo quasi sulla linea di difesa, riserva la sorpresa a centrocampo: Camara e il suo dinamismo sono preferiti all'esperienza compassata di Matic. Si comincia con l'omaggio dell'Olimpico a Francesco Valdiserri, il 18enne travolto e ucciso da un'auto uscita fuori strada. Poi la Curva Sud si esibisce nei soliti cori anti-napoletani, che vista la diffida potrebbero costarle la chiusura per il derby. Bastano ventitre' secondi dal calcio d'inizio e Lozano in area crea pericolo, costringendo Karsdorp a chiudere in diagonale si Kvaraskhelia.
Il lampo Napoli e' pero' un'illusione di spettacolo, per 45' sara' ina partita bloccata. La capolista aspetta il varco giusto per superare il muro difensivo giallorosso, la Roma fatica a uscire palla al piede e si affida ai lanci; su uno al 6' Zaniolo difende palla, entra in area e dal vertice prova un sinistro a giro troppo pretenzioso. Abraham lotta a sportellate con Kim, e quando dal limite ha una palla decente la spreca calciando verso Meret un destro a metà tra assist per Pellegrini e colpo di biliardo, senza essere ovviamente ne' l'uno ne' l'altro. . Una combinazione - tra le prime riuscite - alla mezzora porta dall'altra parte al tiro Zielinski, fino ad allora impegnato soprattutto a schermare Cristante, ma Rui Patricio blocca a terra.
La partita a scacchi si potrebbe sbloccare al 38', quando Irrati fischia il rigore per un'uscita del portiere giallorosso su Ndombele', tra le proteste della Roma e di Mourinho che sbraccia il suo no rischiando l'ammonizione: ci pensa il Var, richiamando l'arbitro al video check da cui emerge il tocco lieve sul pallone prima che sull'avversario. Rigore rimangiato. L'impressione e' che serva la giocata personale, la prova Lozano in chiusura di tempo ma Rui Patricio blocca di nuovo il suo tiro. Al rientro in campo, Raspadori e Politano si scaldano per eventuali cambi che indirizzino la partita dove Spalletti vuole, ma la partenza del Napoli anche senza di loro e' piu' attiva. Rui Patricio al 5' deve sfoderare la prima vera parata della serata, alzando sopra la traversa la botta di Lozano, poi e' Smalling a murare in area Kvara che lo aveva saltato secco in dribbling. Il primo cambio Napoli non e' in attacco ma a centrocampo, Elmas subentrato a Ndombele' ha sulla testa al 15' la palla del vantaggio, deviata dall'onnipresente Smalling.
Un minuto dopo e' Juan Jesus ad avere la palla buona a porta aperta, ma svirgola. Ma e' il segno che la Roma e' in apnea, il Napoli in crescita. Mourinho allora manda Belotti per Abraham. Casualmente, la serata sfiora l'incredibile al minuto 69, con un'occasione per parte nel giro di trenta secondo: prima Zaniolo lanciato in area e Zielinski che mura Camara alla battuta, poi nel ribaltamento Osimhen che si libera al tiro ma apre troppo la traiettoria sul palo opposto. Al quarto d'ora dalla fine Zielinski esce per Gaetano, Lozano per Politano. E' destino che il gol partiti arrivi dall'unico errore di Smalling e dall'unica perla di Osimhen: il nigeriano e' lanciato in area, la sua potenza fisica spaventa il difensore che prova l'anticipo ma lo cicca, il destro di Osimhen ha un angolo di tiro possibile solo per lui e Rui Patricio e' battuto. Crollato il fortino, Mourinho gioca le (poche) carte che ha in panchina, El Shaarawy e Shomurodov. Ma non c'e' tempo, ne' modo di inventare quel che la Roma stasera non ha mai saputo fare.