Con i suoi 35 anni già compiuti Francesco Acerbi è il veterano di questa Italia che sta preparando a Coverciano le sfide con Malta e Inghilterra valide per le qualificazioni europee. ''Mi sento un vecchietto ma solo per l'età - ha detto il centrale dell'Inter - mi sento ancora bene mentalmente e pure fisicamente, cerco di dare l'esempio mettendomi sempre in discussione e dando una mano ai compagni dentro e fuori dal campo. Più che con le parole, bisogna parlare con i fatti''.
Senza più Chiellini e con Bonucci al momento fuori dal giro azzurro spetta dunque ad Acerbi il ruolo di leader di questa Nazionale chiamata a migliorare la classifica del girone per accedere a Euro2024 e quindi a blindare la difesa che sotto la nuova gestione-Spalletti ha subito a settembre un gol contro la Macedonia del Nord (la gara è finita 1-1) e un altro con l'Ucraina (partita vinta 2-1).
L'obiettivo del ct per i prossimi due impegni è blindarsi dietro e pungere davanti: numeri alla mano lo scudetto con il Napoli lo ha conquistato realizzando ben 77 reti ma subendone anche appena 28, miglior difesa di tutta la serie A. ''Premesso che quel Napoli ha meritato di vincere il titolo, sto lavorando con Spalletti da quattro giorni e lui sta cercando di trasmetterci una mentalità vincente che permetta di fare sempre la partita con coraggio e determinazione e soprattutto, ovviamente, vincere - ha spiegato Acerbi -. Dobbiamo tornare ad essere una squadra operaia, come lo eravamo all'Europeo che poi abbiamo conquistato. Eravamo una buona squadra ma non la favorita, però tutti ci siamo aiutati e abbiamo dato il massimo per raggiungere qualcosa di insperato. E poi serve ritrovare spensieratezza come è stato appunto all'Europeo. Adesso questa serenità c'è e sta a noi sfruttarla nel migliore dei modi''.
Anche perché vestire la maglia azzurra è sempre qualcosa di speciale, un privilegio lo ha definito il difensore campione d'Europa a Wembley: ''Il club non vogliono che ci facciamo male e neppure noi, ma venire in nazionale non deve essere qualcosa in più. Essere in Nazionale è un onore e un privilegio, rappresentiamo una nazione intera non solo una città, il comportamento deve essere esemplare, qui come nei club, per rispetto a noi stessi, ai compagni, allo staff. Il minimo dolorino si può sopportare ma se poi uno ha paura di infortunarsi meglio non convocarlo... Quando Spalletti detta regole comportamentali è nel giusto. Se mi riferisco anche alle scommesse nel calcio? Io intendo il sapere cosa si vuole e svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi - ha aggiunto senza entrare nel merito del caso-Fagioli - Ognuno deve avere grandi obiettivi per dare il 100% e non c'entra nulla ciò di cui si sta parlando in questi giorni. Non è nelle mie competenze giudicare, noi siamo molto sereni e concentrati sulle prossime due gare, quel che accadrà verrà giudicato da persone più in alto e preposte ad occuparsene''.
Martedì lui e i compagni saranno di nuovo di scena Wembley che evoca dolci ricordi. ''Non sarà una rivincita anche se il nostro successo in finale, nello stadio dell'Inghilterra, fu bello per noi e meno per loro - ha ammiccato Acerbi - di sicuro li troveremo pronti per questa nuova sfida ma prima noi dobbiamo pensare alla gara con Malta. Dovremo stare molto attenti e concentrati per evitare di ripetere errori e brutte figure come contro la Macedonia che ci chiuse la strada verso il Mondiale. Non vogliamo avere rimpianti né rivivere certe delusioni. Anche per questo parlo di squadra operaia''. Un'Italia che partirà con la difesa a 4 pronta però anche a cambiare a gara in corso come ha fatto capire giorni fa Spalletti: ''Come giocare lo decide il ct, lui è sempre partito a 4 e per adesso sta provando la difesa in questo modo. Noi ci adattiamo, siamo giocatori esperti e sappiamo cosa fare, non c'è alcun problema a giocare sia a tre che a quattro''.