Calcio

Aic e Lega di B, comune impegno contro il 'match fixing'

Collaborazione va avanti da 10 anni, domani incontro a Reggio

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 05 DIC - Associazione Italiana Calciatori (Aic) e Lega Professionisti Serie B (Lnpb) proseguono nel loro comune impegno con progetti e iniziative sempre più mirati al contrasto del match fixing. Impegno portato avanti da oltre dieci anni e che, da questa stagione, si arricchisce di nuove tematiche connesse ai rischi ed alle opportunità legate alla professione del calciatore. "Il calcio non è solo un gioco" è il titolo di un ciclo di incontri, realizzato da Aic e Lnpb, insieme al ministero dell'Interno, attraverso la direzione centrale Polizia Criminale del dipartimento della Pubblica Sicurezza, che prevede il coinvolgimento dei calciatori della prima squadra, e i ragazzi delle squadre Primavera e under17, di ogni club di B.
    Il progetto avrà domani, quale prima tappa, Reggio Emilia scelta non a caso ma perché viene riconosciuto alla Reggiana l'impegno che mette nella formazione dei calciatori e in particolare dei giovani. La società granata ha organizzato nel pomeriggio un convegno dal titolo "Non è solo un gioco: riflessioni e testimonianze a sostegno della formazione del giovane calciatore" al Mapei Stadium-Città del Tricolore di Reggio Emilia. Saranno presenti, tra gli altri, i presidenti di Aic e lega di B, Umberto Calcagno e Mauro Balata, il direttore del servizio Analisi Criminale della polizia Stefano Delfini, il giudice sportivo Ines Pisano e il presidente dell'Osservatorio Nazionale sulle manifestazioni sportive Paolo Cortis.
    Il tour 2023-'24 prevede venti incontri in presenza, nel corso dei quali alcuni esperti Aic e lega di B, affiancati da professionisti qualificati, affronteranno i temi legati al match fixing e, da questa stagione, introdurranno anche nuove tematiche con l'obiettivo di sensibilizzare gli atleti e le società ad incrementare il livello di consapevolezza: l'attenzione all'utilizzo di farmaci per la tutela della salute, il corretto uso dei social, l'educazione alle differenze nello sport e nella vita. "Dopo tante stagioni di impegno costante sul tema del match fixing - spiega il presidente Aic Umberto Calcagno - è tempo di mantenere viva la nostra attenzione su questa problematica e, assieme alla lega B, di allargarne la portata". (ANSA).
   

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