Calcio

Lega di Serie B, troppe 4 retrocessioni e no a seconde squadre

Oggi assemblea in videoconferenza, grande coesione sui temi

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 15 FEB - Assemblea di Lega B oggi in videoconferenza con tutte le società presenti. Invitato dal presidente della Lega B, Mauro Balata, il presidente federale Gabriele Gravina ha illustrato i principi generali e le linee guida del piano strategico del calcio italiano che la Figc sta completando in queste settimane, ringraziando "la lega e i club per la disponibilità nel dare un contributo al percorso delle riforme, in particolare quelle sulla sostenibilità economico-finanziaria".
    Nel suo intervento, Balata ha ricordato il documento inviato nelle scorse settimane alla Figc e alle componenti federali con il quale la Lega B ha avanzato proposte per garantire una maggiore stabilità economica, introducendo nuovi e più stringenti criteri per l'accesso alle competizioni, nonché proponendo l'introduzione di una tax credit per chi investe su infrastrutture e giovani.
    Balata ha anche espresso preoccupazione sul fatto che le nuove competizioni internazionali possano provocare "effetti negativi non solo in termini economici ma anche sociali impattando sulle tradizioni, sulla storia e sui tifosi dei campionati domestici".
    Secondo il presidente della lega di B , "è quindi necessaria un'interlocuzione seria e robusta prima che questi effetti diventino irreparabili'.
    Nel dibattito che si è aperto, i presidenti delle società hanno mostrato grande coesione all'interno della Lega B su temi come l'innalzamento dei controlli economico-finanziari e la difesa dei tornei nazionali. Si è poi ribadito come le quattro retrocessioni, oltre a rappresentare uno squilibrio con le promozioni, provochino un vulnus per la stabilità economico finanziaria della lega. E' stata anche confermata la contrarietà alle seconde squadre nella Serie B poiché, "cone riferisce una nota diffusa al termine della riunione, "minerebbero la competitività del torneo, violandone l'identità di valorizzazione dei territori e dei giovani talenti". Infine, i club hanno confermato la necessità di costruire una diversa riforma del lavoro sportivo poiché l'attuale normativa non incentiva gli investimenti sui settori giovanili. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it