Una piccola perla di Pellegrini in apertura, un colpo sotto di Barella all'ultimo istante del recupero: l'Italia saluta gli Usa con un 2-0 all'Ecuador, che al netto del calo fisico della ripresa e oltre il successo in risultato piu' prezioso del successo iniziale col Venezuela, perche' fornisce al ct Luciano Spalletti migliori risposte, sul piano collettivo e individuale: era stato proprio lui a chiedere più attenzione e determinaziona. Paradossalmente, fino al contropiede finale che ha chiuso la partita, poteva starci anche il pari, visto il chiaro calo fisico della ripresa che ha consentito ai sudamericani di mettere alle corde la difesa azzurra. Ma per personalita', rapidita' di azione e pericolosita', l'Italia vista in New Jersey è apparsa piu' squadra di quella di Fort Lauderdale. La prestazione di Bellanova ha regalato al ct un'alternativa per il ruolo, la voglia di Zaniolo gli ha dimostrato che anche chi gioca poco nel club insegue con la 'garra' giusta il posto per l'Europeo. D'altra parte, Spalletti era in cerca di risposte nuove e in vena di sperimentare. Logico che la seconda Italia della tournee' Usa parta con 11 cambi su 11 rispetto al primo test: spiccano Vicario tra i pali e Bellanova esterno destro esordiente. Per il resto, ancora difesa a tre basata sull'esperienza Inter (Darmian e Bastoni ai lati di Mancini centrale), come nerazzurra è la spinta di Dimarco sulla corsia opposta al granata Bellanova. A centrocampo Barella-Jorginho-Pellegrini assomiglia molto a un trio da Europeo, mentre in avanti Zaniolo (e quando vuole Pellegrini in versione mezzala) gioca a supporto di Raspadori. Fuso e stanchezza del viaggio sembrano smaltiti, e sull'onda dell'affetto ricevuto dagli italoamericani di New York l'Italia parte forte. Rapido il giro palla, aggressivi tutti gli azzurri ai quali evidentemente la strigliata di Spalletti ha fatto effetto, e poi ci si mette anche il momento d'oro di Pellegrini: passano due minuti, Raspadori rimedia una punizione appena decentrata che Dimarco spara sulla barriera, ma sulla respinta il romanista al volo di mezzocollo sinistro sigla l'1-0. Il gol mette le ali, alla Red Bull Arena del New Jersey, e su azione partita ancora dai piedi di Pellegrini Dimarco sul cross di Bellanova si trova sulla testa il pallone buono, che sottoporta spreca con una sponda. L'Ecuador prova a sorprendere la difesa azzurra in velocita', al 10' ci prova Caicedo ma il tiro non e' all'altezza. Passa un minuto e sulla fuga di Bellanova Dimarco e' anticipato sul palo opposto a un passo dal raddoppio, che invece al quarto d'ora si mangia sottoporta Zaniolo: sinistro a botta sicura, sparato sul portiere. Bellanova è devastante sulla destra, ma l'Ecuador non rinuncia ad attaccare e impensierisce Vicario prima con un'entrata in area di Minda, anticipato, e poi con un cross di Hincapie deviato da Darmian. Risponde al 36' Zaniolo con una verticalizzazione di Raspadori, il suo sinistro e' deviato in angolo. Per l'Italia e' il momento di tirare il fiato. E al rientro lo fa anche Bellanova, sostituito da Di Lorenzo. Il terzo minuto piace a Pellegrini anche nella ripresa, e il romanista scodella in area un assist al bacio che Raspadori di testa non riesce a schiacciare a dovere. Ottimo, subito dopo, anche il cross su punizione per la testa di Zaniolo, che a centro area mette fuori in tuffo. Spreca anche l'Ecuador, al 7', con Franco in area. E' il momento della massima pressione dei sudamericani, Spalletti si affida a forze fresche a meta' campo (Locatelli e Frattesi per Jorginho e Pellegrini) ma al 20' servono i pugni di Vicario per respingere il pericoloso sinistro di Plata. Entrano anche Retegui per Raspadori e Orsolini per Zaniolo, alla mezzora. L'Ecuador è sempre a un passo dalla pericolosita', ma inconcludente, pero' la velocita' a tutto campo mette in difficolta' l'Italia. Fino alla fuga del 94', con Orsolini che tiene palla sulla trequarti e inventa il filtrante per Barella lanciato a rete: colpo sotto, pallonetto vincente e 2-0. Il modo migliore per tornare a casa.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it