Un grido, "no al razzismo", nello stadio Maradona e l'intera squadra del Napoli inginocchiata in campo in segno di protesta durante l'inno della Lega di serie A. E' cominciata così la sfida contro l'Atalanta, il primo match dopo l'assoluzione di Acerbi nel processo dopo l'accusa di insulti razzisti a Juan Jesus nel match contro l'Inter.
Una protesta, quella del Napoli, che è stata sposata dagli spettatori del Maradona "Il club - aveva detto nel prepartita il ds azzurro Mauro Meluso - ha fatto un comunicato chiaro e inequivocabile. Non parteciperemo a eventi istituzionali contro il razzismo. Le manifestazioni contro le discriminazioni le faremo in modo privato. Siamo rimasti delusi dalla vicenda Juan Jesus: se devo dare un parere personale, dico che quando si sbaglia basterebbe chiedere scusa". Prima della discesa in campo dei giocatori c'è stata infatti l'iniziativa del Napoli "Urliamo tutti No al razzismo!", che ha visto al microfono dello stadio l'attore e regista Marco D'Amore. "Troppo hanno visto - ha detto D'Amore - i nostri occhi, troppo hanno sentito le nostre orecchie, ma non è più questo tempo indifferenza e noncuranza, Napoli fai sentire la tua voce senza vergogna, paura, diciamo uniti insieme no al razzismo". Vicino a D'Amore c'era Mohamed Seick Mane, uno dei calciatori della giovanile del Napoli. L'urlo dello stadio non è stato però fortissimo. Nel corso di questo momento le pubblicità sul bordocampo sono state sostituite dal fondo nero con la scritta "No al razzismo - No to racism".
Il Napoli si inginocchia per protesta contro il razzismo
In campo gli 11 titolari e la panchina. Il gesto durante l'inno della Lega di serie A: 'faremo nostre iniziative da soli'