Calcio

Serie A: Lazio-Juventus 1-0

Esordio vincente di Tudor sulla panchina biancoceleste

Redazione Ansa

Serie A, Lazio-Juventus 1-0  it/sito/notizie/sport/calcio/serie_a/partita.html?competition=21&season=2023&match=2380689">LA CRONACA

La prima di Igor Tudor da tecnico biancoceleste è una vittoria fortemente voluta, costruita sull'entusiasmo che esplode al 93', quando la capocciata di Marusic spedisce l'ultimo pallone alle spalle di Szczesny, affondando la Juve sempre piu' in crisi. Fa rumore l'1-0 della Lazio che si rialza dopo l'addio di Sarri, ma ne fa ancora di piu' la caduta della squadra di Allegri, che ha ottenuto una sola vittoria nelle ultime nove partite. Contro la 'sua' Juventus il tecnico croato aveva chiesto aggressività ed è stato accontentato, pur in una partita molto tattica, vissuta in trincea dai bianconeri per lunghi tratti del primo tempo, mentre nella ripresa sono riusciti ad essere più solidi, dopo alcuni aggiustamenti apportati da Massimiliano Allegri. Restano i numeri, però, a condannare la Vecchia Signora: 7 punti nelle ultime 9 gare sono un bilancio da squadra che rischia la retrocessione, non che punta alla Champions. La Lazio ritrova il successo dopo tre ko consecutivi, scavalca il Napoli e può ancora credere in un posto in Europa. Luis Alberto parte in panchina, con Castellanos preferito a Immobile come unica punta. A centrocampo ripescato Kamada in mediana. Tra le riserve si accomoda Guendouzi, uno degli uomini più impiegati da Maurizio Sarri. Allegri sostituisce lo squalificato Vlahovic con Kean, supportato da Chiesa e Cambiaso. Difesa a quattro col ritorno di De Sciglio a 11 mesi dall'infortunio.

La Lazio porta il pressing alto simultaneamente con diversi giocatori. La Juventus risponde con la stessa arma ed al 10' crea la prima chance gol: punizione battuta da Chiesa sul secondo palo per Bremer, che stacca bene ma di testa manda fuori. Dopo sette minuti di schermaglie senza particolari sussulti, è la Lazio ad un passo dal vantaggio. La girata rasoterra di Castellanos su un pallone vagante sfiora il palo alla sinistra di Szczesny. Poi una imbucata geniale di Felipe Anderson mette di nuovo l'argentino davanti alla porta bianconera, ma la sua conclusione è fuori. La pressione laziale, unita ad un eccesso di confidenza di Szczesny, mette Kamada in condizione di calciare a porta vuota, ma il giapponese perde l'attimo. La Juventus ora è in affanno e il primo giallo lo prende Allegri, per proteste. La mancanza di Vlahovic si sente, Chiesa e Cambiaso non incidono e la gestione del pallone è faticosa. Nel finale di tempo Chiesa impegna comunque due volte Mandas: al 41', imbeccato da Rabiot, con un tiro deviato in angolo; al 43' con un destro centrale, che il portiere greco blocca.

Allegri cambia in avvio di ripresa, tornando al 3-5-2 per dare più ampiezza alla manovra del centrocampo: fuori Miretti e De Sciglio, spazio a McKennie e Iling jr. La Lazio, con pazienza, riprende a far girare palla, ma la Juve appare più spigliata ed al 7' Mandas deve respingere il destro al volo di Cambiaso. Al 12' è Tudor ad immettere forze fresche, con Immobile e Isaksen al posto di Castellanos e Pedro. Allegri si sgola per spingere i suoi ad avanzare ed inserisce Weah, fuori Cambiaso. Con il ritorno all'assetto tattico conosciuto, i bianconeri appaiono più solidi. Al 23' esce Chiesa, dopo una partita con più ombre che luci, ed entra Yldiz. La giocata di Immobile manda Marusic alla conclusione pericolosa, ma la deviazione di Bremer è provvidenziale. Ora la partita è aperta ad ogni risultato, anche perché le squadre cominciano a sentire la fatica e tendono ad allungarsi. Saluta anche Kean (dentro Sekulov), mentre nella Lazio prima Vecino e Guendouzi sostituiscono Cataldi e Kamada, quindi Luis Alberto prende il posto di Zaccagni. E proprio lo spagnolo è subito pericolosissimo. Il suo destro esce di poco, con deviazione di Rugani non vista dall'arbitro Colombo. Lo 0-0 sembra scritto, ma all'ultimo respiro l'Olimpico può gioire. Guendouzi vede l'inserimento di Marusic sul secondo palo. Sekulov lo perde e la partita trova il suo padrone.

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