La Fiorentina non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro il Viktoria Plzen nell'andata dei quarti di Conference League. Nella Doosan Arena i viola hanno fatto come al solito tanto possesso palla ma senza riuscire a mettere davvero in difficoltà la difesa avversaria che si conferma impenetrabile (appena un gol subito nelle ultime nove gare di coppa).
Il tecnico viola, che per adesso ha congelato ogni discorso sul futuro per concentrarsi solo su questi ultimi mesi decisivi per gli obiettivi suoi e della propria squadra, puntava a tornare dalla trasferta ceca - primo impegno europeo dopo la scomparsa del dg Barone - con un successo per ipotecare il passaggio di turno e contribuire a consolidare il ranking del nostro calcio utile per avere cinque squadre nella futura Champions. Nell'occasione ha rilanciato Dodo, Quarta, Arthur, Sottil e Beltran, quest'ultimo reduce dall'esclusione contro la Juve. Confermati tra gli altri Nico Gonzalez sulla corsia destra, Belotti punta centrale e Mandragora in mediana. Neppure in panchina invece Bonaventura alle prese con una botta alla caviglia. Molte più assenze nel Viktoria Plzen che in avanti si è affidato a Chory supportato da Vydra e Sulc: proprio questi ultimi due hanno confezionato l'unica vera occasione nel primo tempo, con un tiro che è finito di poco a lato.
I viola hanno sempre controllato il match però senza mai impensierire il portiere avversario: un tentativo dalla distanza di Quarta, un colpo di testa di Belotti parato senza problemi.
Per cercare di superare l'attenta e impenetrabile difesa del Viktoria occorreva velocizzare il gioco. Cosa che la Fiorentina nella ripresa ha provato a fare ma con poca continuità e pericolosità:, a parte un affondo di Beltran neutralizzato da Jedlicka ad accendersi in campo sono stati i fumogeni lanciati stupidamente dal settore dei tifosi viola costringendo l'arbitro a sospendere per un paio di minuti la gara e Gonzalez, Dodo e Biraghi a intervenire per tirarli via e per calmare i propri sostenitori.
Per provare a sbloccare il risultato Italiano ha giocato nel finale le carte Nzola, Barak, Kouamé e Ikonè, rivoluzionando tutto il reparto offensivo, ma i cambi non hanno sortito l'effetto sperato. Così il Viktoria ha festeggiato alla fine il terzo 0-0 di fila nella competizione, al contrario della Fiorentina che dovrà essere più concreta e pungente fra una settimana.
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