"Dopo la riunione convocata dal presidente Lorenzo Casini, le società di Serie A, fermo restando l'impegno già manifestato per migliorare la sostenibilità economico-finanziaria e la trasparenza dei controlli, hanno espresso all'unanimità la contrarietà alla proposta di istituire un'agenzia governativa per la vigilanza sui club professionistici, rivendicando l'autonomia dell'ordinamento sportivo dalla politica".
E' questo - apprende l'ANSA - il testo approvato dalla Lega di Serie A sull'autority governativa. "I club hanno ribadito la necessità di procedere verso una piena autonomia della Lega all'interno dell'ordinamento sportivo".
"Forte rischio di un condizionamento dell'autonomia dell'ordinamento sportivo" e "preoccupazione per i tempi e le modalità di applicazione" del provvedimento, oltre che per il fatto "di esserne stati tenuti all'oscuro". Lo si sottolinea in una nota congiunta dalla Fip e dalla Lega basket serie A, dopo un incontro tra i presidenti, Giovanni Petrucci e Umberto Gandini dedicato al progetto del governo di costituire una Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche.
"Fip e Lba - si afferma nella nota - sono estremamente stupiti non solo per essere stati tenuti all'oscuro di questo provvedimento che riguarda anche i club della Serie A di basket ma anche per averlo appreso, nonostante l'evidente coinvolgimento diretto, dalle agenzie di stampa, metodo del tutto irrituale. Si conferma dunque, con totale mancanza di considerazione del mondo del basket, la tendenza a chiamare in causa la pallacanestro solo quando deve concorrere a oneri previsti a carico dei club di calcio". "Tendenza che risulta ancor più rilevante - si prosegue - rispetto ad una forma che incide sulle stesse fondamenta dall'intero sistema sportivo professionistico a squadre, in particolare sull'iscrizione ai campionati e, sembra, sulla giustizia sportiva; entrambe specificità dello sport". Quanto al merito del provvedimento, "la Lega Basket Serie A, dopo aver letto il testo della norma, non può che esternare preoccupazione per i tempi e le modalità di applicazione dello stesso - si sottolinea -. Basti pensare che i club iniziano a curare gli adempimenti per l'iscrizione al campionato già alla fine di aprile e, nel corso della stagione, sono soggetti a continui controlli. Non comprendendo l'urgenza di un provvedimento come questo, Fip e Lba anticipano sin da ora come l'intenzione di ribaltare sui club di Serie A i costi, ingentissimi, previsti annualmente per l'agenzia, trova entrambi i soggetti nettamente contrari anche in virtù del fatto che il basket professionistico, contrariamente a quanto prevede la legge, è da anni tenuto al di fuori della ripartizione dei contributi che gli spetterebbero in forza del Decreto Melandri che, si ricorda, si applica a sport professionistici a squadre. Tali costi, a tutto voler concedere, dovrebbero quantomeno essere suddivisi proporzionalmente tra i due sport in base ai rispettivi fatturati". "Federazione e Lega, avuta solo ora la dovuta visibilità sulla situazione - conclude la nota - auspicano che il Governo, prima di assumere il provvedimento in questione, chiami al tavolo il basket, al pari del calcio, per tutte le opportune considerazioni".