Il Sassuolo è matematicamente retrocesso in serie B. Un verdetto che non sorprende, da mesi si era capito che la squadra aveva perso un'anima, ma soprattutto giocatori importanti, sempre venduti a caro prezzo (Frattesi, Scamacca, Locatelli, Raspadori, Acerbi, tanto per fare alcuni esempi), non sempre però sostituiti con calciatori all'altezza.
E così la favola neroverde si conclude. Dopo 11 anni di serie A consecutivi, una qualificazione all'Europa League nel 2016, il gioiello di provincia costruito da Giorgio Squinzi ha perso tutto il suo valore.
Mister Mapei aveva rilevato il Sassuolo nel 2002 e dalla C2 lo aveva portato ai massimo livelli, facendone un esempio calcistico virtuoso, ma dopo la sua scomparsa nell'ottobre del 2019, si era intuito che non sarebbe più stata la stessa cosa. Grandi tecnici si sono alternati sulla panchina sassolese, da Allegri a Pioli, Di Francesco fino a De Zerbi. Con Dionisi (esonerato a fine febbraio 2024) il club aveva forse trovato l'uomo giusto, ma dopo la salvezza dello scorso anno, l'ultimo mercato, in attivo dal punto di vista economico, si è rivelato fallimentare.
Probabilmente anche l'ambiente ha contribuito a questa discesa. Nello stadio, di proprietà, hanno sempre trovato terreno fertile i tifosi ospiti, costringendo il Sassuolo ha giocare le gare casalinghe, visto il poco pubblico neroverde, spesso come se fosse in trasferta. Come contro il Cagliari. La squadra si allena a Sassuolo nel nuovo centro sportivo di proprietà, giocatori la maggior parte dei quali residenti a Modena, campo di gioco a Reggio Emilia città nella quale i neroverdi non sono mai stati visti di buon occhio, sono aspetti che hanno tolto al Sassuolo una vera identità.
E anche la retrocessione è arrivata quasi nell'indifferenza totale, senza grandi contestazioni se non con un faccia a faccia con alcuni tifosi appena dopo la fine della partita. Ha pesato, questo va detto, l'infortunio occorso a Berardi, il leader tecnico della squadra, il talento che ha sempre scelto di restare a Sassuolo. Undici gare fa quando arrivò Ballardini, Berardi si ruppe il tendine d'Achille (gara persa a Verona) e da quel momento sono arrivate solo due vittorie (Frosinone e Inter), sei sconfitte e tre pareggi. Troppo poco per uscire dalla zona retrocessione, senza considerare i 74 gol subiti. Ora il Sassuolo ripartirà dalla B con un nuovo allenatore, incerto il futuro del dg Giovanni Carnevali e del ds Giovanni Rossi, ma soprattutto cambieranno molti giocatori. Con la speranza di riaprire un nuovo capitolo.