"L'Italia è la maglia più bella del mondo, la cosa più bella che mi potesse capitare. Sono nel punto più alto della mia storia".
Così il ct della nazionale, Luciano Spalletti, sul palco del teatro 'Pergolesi' di Jesi (Ancona) nel corso della cerimonia di consegna dei premi Cesarini 2024.
"Quando mi è stato chiesto se volevo allenare la Nazionale - ha ricordato - in due minuti ho detto di sì". Poi, ha osservato, "ci sono sempre i risultati che fanno la differenza perché si dà troppa importanza alla vittoria o la sconfitta". "Vittoria o sconfitta - ha proseguito - sono lo stesso impostore che cerca di mandarti un messaggio differente da quella che è la realtà. La vittoria ti esalta fino ad un certo punto, credi di essere invincibile e non è così, la sconfitta ti deprime; però noi, vincenti o perdenti, campioni o brocchi, abbiamo sempre questa spada, questa ascia che determina una soluzione drastica. Invece - ha chiosato il ct azzurro - ci sono tante cose nel mezzo che possono essere apprezzate e riconosciute con un lavoro fatto bene".
Tra gli ospiti sul palco anche Arrigo Sacchi, Valentina Vezzali, Rosella Sensi, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.