Se Pohjanpalo, capocannoniere di serie B, è l'emblema sul campo del Venezia neopromosso in A, sono altri due i nomi - in panchina e nella sala dei bottoni - a cui si deve il miracolo in laguna: Paolo Vanoli, autore del "capolavoro" - come lui stesso ha definito l'esito di questa stagione - e il presidente-tifoso, Duncan Niederauer, l'americano passato da Wall Street alla curva Sud dello stadio Penzo, dove vede spesso la partita assieme al tifosi più scatenati.
Al fischio finale dell'1-0 alla Cremonese (rete decisiva dal danese Gytkjaer al 24' ) Niederauer è sceso sul terreno di gioco insieme a migliaia di veneziani in delirio, anche lui in maglia arancioneroverde, le guance rigate dalle lacrime. "Tutto questo - ha commentato - non sarebbe stato possibile senza il sostegno dei nostri partner e soprattutto dei nostri tifosi, a Venezia e in tutto il mondo. Il loro contributo è stato determinante".
Un Venezia-americano ha centrato dopo 3 anni l'obiettivo del ritorno nel calcio che conta, dopo una stagione horror, quella 2022-2023, nella quale ha rischiato di sprofondare in B. L'imprenditore Usa vive con passionalità ogni partita. Era era entrato nella cordata di imprenditori che gestiva il Venezia, guidata dall'italoamericano Joe Tacopina, nel 2015. Nel 2020, dopo un riassetto societario, ne è divenuto presidente, con la sua VFC Newco 2020 LLC, composta in maggior parte da soci americani.
La conferma di un trend nel calcio italiano: la pattuglia di investitori e presidenti a stelle e strisce in serie A è sempre più folta: da Rocco Commisso (Fiorentina) ai Friedkin (Roma), fino ai fondi statunitensi di Milan, Inter e Atalanta. I proventi che arriveranno dai diritti televisivi, e le entrate derivate da ticketing, merchandising, sponsor, potranno risolvere gran parte dei problemi di bilancio del club, che ha chiuso 'l'ultimo esercizio con un disavanzo di 28 milioni. Ma il Venezia ha subito davanti due sfide: resistere alle offerte che arriveranno dai grandi club per i pezzi pregiati, come il finlandese Pohjanpalo, 41 gol in due stagioni, e Tanner Tessmann, cresciuto sotto la guida di Vanoli, e che piace a club come Torino, e Bologna.
E' quasi certo che se ne andrà anche Paolo Vanoli, per il quale sarebbe pronta la panchina che è stata di Juric al Torino. Il Venezia non potrà "fare cassa" con la cessione dei top player - serviranno invece due innesti in difesa ed uno a centrocampo - e dovrà individuare un nuovo tecnico, per consolidare il "capolavoro" ed evitare i rischi di tornare in B. Nonostante i limiti strutturali, il Venezia giocherà le prime in casa al Penzo: per la serie A la capienza minima è 12mila posti; basterà un piccolo intervento all'impianto sull0'isoa, di Sant'Elena per aumentare gli attuali 11.150 disponibili. Questo in attesa del nuovo stadio del Venezia, 16mila posti, che sorgerà in terraferma a Tessera, nel cosiddetto 'Bosco dello Sport'. I lavori dovrebbero iniziare nei primi mesi 2025, e concludersi a fine 2026.