(ANSA) - ANCONA, 05 GIU - Una richiesta d'iscrizione
presentata sul filo di lana con versamento dei circa 450mila
euro, relativi a stipendi dei tesserati per i mesi di marzo e
aprile, riapre le speranze di accesso dell'Ancona calcio alla
Lega Pro. "E' stato fatto quello che andava fatto", le poche
parole che filtrano dalla società stamattina, a conferma degli
adempimenti espletati in extremis, in attesa che ora gli
adempimenti vengano valutati dagli organi competenti.
Dopo una giornata di fibrillazioni, sfociata anche nella
protesta dei tifosi dentro e davanti alla sede di via Schiavoni
alla Baraccola, con alcuni suppellettili rotti nell'edificio e
l'accensione di fumogeni all'esterno, gli adempimenti
finalizzati a garantire l'ammissione della società in serie C
sono stati espletati ieri sera. Alcuni ultrà erano entrati nella
sede e sarebbero stati rotti alcuni suppellettili durante un
duro confronto, prima che all'interno ne restasse solo una
delegazione con un altro centinaio di tifosi all'esterno in
attesa. Era intervenuto anche il sindaco di Ancona Daniele
Silvetti per cercare una soluzione con l'imprenditore Mauro
Canil, ex patron ora socio al 5%, e l'amministratrice delegata
Roberta Nocelli, con il patron malese Tony Tiong che non aveva
risposto ad un messaggio del primo cittadino: in tarda serata,
secondo indiscrezioni tramite Canil e un altro imprenditore,
sono stati fatti i bonifici per saldare le spettanze di marzo e
aprile riguardanti i tesserati, per supportare la richiesta di
iscrizione. Resta l'interrogativo sulla tempestività di queste
azioni e della valutazione della Covisoc (Commissione di
Vigilanza) circa la loro regolarità per dare il via libera alla
partecipazione dei biancorossi alla prossima Lega Pro. (ANSA).
Versamenti in extremis, per Ancona ancora speranze per Lega Pro
Ieri giornata di tensioni. Ora l'iscrizione al vaglio Covisoc