Calcio

>>>ANSA/Da Special a 'The Crying One', Mourinho show in Turchia

Anche al Fenerbahce portoghese è sempre lui tra genialità e liti

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 13 OTT - Dalla Roma al Fenerbahce, e come in tutte le sue sfide e trionfi calcistici, non è cambiato per niente Josè Mourinho tra uscite geniali, litigi con gli arbitri, gestione dei calciatori e strategie mediatiche. Lo Speciale One è sempre lui, anche se in Turchia hanno tentato di etichettarlo con il soprannome di 'The Crying One', il maestro del pianto, per le sue lamentele nel derby di Istanbul contro il Galatasaray. Approdato in una delle più importanti compagini turche di Super Lig, dopo essere stato licenziato dal club giallorosso, il tecnico portoghese non ha tardato a far parlare di sè anche fuori dal campo non cambiando di una virgola il suo modo di vivere il calcio.
    L'ultima trovata dello Special One si è avuta nella partita di campionato vinta 2-0 dal suo Fenerbahce in casa dell'Antalyaspor e fa tornare la memoria, in quanto a platealità, indietro nel tempo fino alla sua epopea all'Inter quando fece il gesto delle manette contro l'arbitro Tagliavento nel febbraio 2010. Le immagini di quanto accaduto ad Antalya sono diventate virali sui social: il tecnico portoghese, per protesta nei confronti degli arbitri, ha pensato di piazzare il suo personal computer portatile davanti a una delle telecamere dello stadio, oscurando gran parte delle immagini della sfida. A far riflettere è che il pc del lusitano era rimasto bloccato con un fermo immagine emblematico tratto dalla partita, su cui evidentemente Mou aveva da ridire. Immediata la reazione dell'arbitro, chiamato dal quarto uomo, ha ammonito l'ex allenatore della Roma.
    Tornando poi alla prima giornata di Super Lig il 'vate' di Setubal ci ha impiegato solamente 15 minuti per prendere la sua prima ammonizione della stagione all'inizio della partita vinta dal suo Fenerbahce contro l'Adana Demirspor con la motivazione di aver oltrepassato l'area tecnica. Peccato che lo stesso comportamento lo abbia avuto anche il suo collega avversario, senza però che nei suoi confronti venissero presi provvedimenti.
    Tanto è bastato per trasformare ancora una volta lo Special One in capopopolo, con i tifosi del Fenerbahce tutti schierati dalla sua parte come evidenziato dai social. "Benvenuto in Turchia, hai già capito come funziona" è grossomodo la sintesi del pensiero dei supporter del team gialloblù in un clima polemico che non è così distante dal nostro calcio.
    Il primo derby di Istanbul è stato, invece, una disfatta totale per José Mourinho che anche a Roma ha perso spesso la stracittadina con la Lazio. Il suo Fenerbahce ha ceduto 3-1 contro il Galatasaray di Osimhen e Mertens ma oltre all'umiliazione in campo è arrivata puntuale anche quella fuori con gli sfottò sulla storia del portoghese che per una notte è diventato "The Crying One". Sui suoi social il Galatasaray ha pubblicata la foto di un libro fake scritto da Mourinho. Il titolo? 'The Crying One' ('Quello che piange', ndr), che va a storpiare lo storico soprannome dell'allenatore, lo Special One ('Quello speciale'). Accompagnato dalla spiegazione "In vendita nelle librerie vicine a Kadiköy", il distretto di Istanbul in cui si trova Fenerbahce. Tifosi scatenati nei commenti, ma anche la furia di Mou non è stata tenuta a bada. Un giornalista turco nel post partita ha fatto vedere la foto al portoghese che non ha reagito proprio benissimo: "Sei serio o scherzi? Sei sicuro di essere un giornalista?", le sue parole, per poi andarsene senza partecipare alla conferenza stampa post partita.
    Nell'account in versione inglese il Gala ha rincarato la dose con una foto di Mou fuori fuoco e, sullo sfondo, il tecnico giallorosso Okan Buruk perfettamente a fuoco. Qui la didascalia recita: "The Winner One".
    Dopo la pausa per le nazionali, col Fenerbahce quarto in classifica, tutti attendono al varco Mourinho ma, clamori a parte, c'è anche chi lo difende. "Dategli tempo, l'impazienza non va mai bene dice l'anziano ed esperto tecnico Yilmaz Vural -. Uno come lui è importante per promuovere il calcio turco".
    (ANSA).
   

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