(ANSA) - BRUXELLES, 14 OTT - "Questa è una grande opportunità
per manifestare per la prima volta il nostro dissenso verso una
situazione che anche i calciatori che giocano in Italia
percepiscono come una grande stortura. Abbiamo la sensazione che
il calcio stia iniziando a divorare se stesso".
"Finalmente la salute dei calciatori non è più una questione
sindacale: preservare la salute della parte migliore del nostro
spettacolo vuol dire difendere il nostro sistema", ha
sottolineato Calcagno.
"Oggi - ha aggiunto - si pretende che i top player, che
giocano ad una velocità che è superiore del 50% rispetto a
soltanto dieci anni fa", giochino "sempre più partite, 60 o 70,
il mondiale per club potrebbe portare qualcuno dei nostri
ragazzi a giocare 80 partite viaggiando per 120mila chilometri
per chi ha nazionali oltreoceano" con soltanto "15-20
allenamenti veri all'anno". Il rischio, ha avvertito, è che "per
massimizzare i ricavi nel breve periodo", le decisioni della
Fifa sul calendario internazionale portino il calcio a diventare
"nel lungo periodo" un "prodotto molto meno bello di quello che
abbiamo visto finora". (ANSA).
Aic, 'troppo partite una stortura, il calcio divora se stesso'
Calcagno: 'Anche i giocatori in Italia preoccupati'