"Infortuni in aumento: si gioca troppo, ma soprattutto ci si allena poco. Le mie proposte: turnover intelligente, aumento sostituzioni e campionato a 18 squadre".
E' nuovo allarme nel calcio per i tanti ko tra i giocatori in questo avvio di campionato e Piero Volpi, storico medico dell'Inter, indica alcune proposte soprattutto in direzione della salute degli atleti.
"L'infortunistica nel calcio è un problema costante e in crescita. Si fa fatica a ridurre e a contenere questi incidenti - spiega Volpi, responsabile di chirurgia del ginocchio e traumatologia dello sport dell'Istituto clinico Humanitas di Milano -, da quelli meno importanti come le lesioni ai più gravi come gli infortuni articolari. Il calcio soffre della densità delle partite. Abbiamo calciatori che giocano tutto l'anno, anche due volte a settimana per lunghi periodi. Ma non è sufficiente dire si gioca troppo. Si arriva ad avere 240-250 allenamenti nel corso della stagione di cui solo il 25% sono veramente allenanti. E questa è tra le cause prevalenti di infortunio".
"Si fanno male i titolarissimi che giocano sempre, ma anche quelli che giocano meno perché manca un equilibrio di minutaggio, di turnover intelligente ed efficace - aggiunge Volpi ospite di Radio Anch'io lo sport -. Una delle proposte che condividiamo col nostro allenatore è cercare di riuscire a fare un minutaggio migliore per salvaguardare quei giocatori che alla fine della stagione avranno 4500-4800 minuti, mentre altri in rosa finiscono l'anno con appena 1000 minuti in campo. Non essendo possibile cambiare i calendari, quella dell'equilibrio del minutaggio è una delle soluzioni. Dopo la conferma delle cinque sostituzioni, in futuro penso si possa arrivare alle sei o sette sostituzioni". Per Volpi c'è anche un problema Nazionali: "Non possiamo ogni mese lasciare i giocatori diversi giorni alle Nazionali, che cambiano completamente abitudini di allenamento, di alimentazione. Facilita gli infortuni.
Una proposta da medico è quella di ridurre i campionati passando da venti a 18 squadre. Va organizzato un tavolo competente, in cui ci deve essere anche un medico. Ci sono tre qualità fondamentali da allenare: la forza, la capacità aerobica e l'alta intensità. Ma richiedono allenamenti distanti dalle partite. Questo non è possibile e si arriva facilmente all'infortunio".