La nuova Roma di Ranieri regge per un tempo sul campo della capolista alla quale basta un gol dell'ex Lukaku, a inizio del secondo tempo, per portarsi a casa la vittoria e mantenere così la vetta della classifica.
La partita è complessivamente equilibrata con la Roma che imbriglia il Napoli nella prima frazione di gioco e che tenta di replicare al gol del belga con una condotta tattica più spregiudicata che tuttavia non dà i suoi frutti. La reazione dei giallorossi, in concreto, frutta solo una grande occasione, una traversa colpita da Dovbyk con un colpo di testa. Troppo poco per assistere a una vera e propria rivoluzione nel comportamento dei giocatori e nel risultato sul campo, come avrebbero sperato i tifosi della Roma, anche se qualcosa di buono si è visto se non altro nel carattere e nella voglia di combattere mostrati dalla squadra nella fase finale della gara.
Conte ancora una volta ottiene il massimo risultato con una condotta di gara della sua squadra che non entusiasma. Ma il Napoli è cinico e concreto e questa caratteristica lo spinge in vetta alla graduatoria, resistendo per il momento alla instancabile rincorsa di tutte le avversarie.
Ranieri, che con questa sconfitta comincia male la sua terza avvebtura a Trigoria, schiera la Roma con il 4-4-1-1 che spesso diventa un 4-5-1 perché Pellegrini quando l'iniziativa del gioco è del Napoli retrocede di qualche decina di metri e in ogni caso ha il compito di fronteggiare Lobotka per non farlo agire indisturbato. Il nuovo tecnico dei giallorossi piazza inizialmente sugli esterni El Shaarawy a destra e Pisilli a sinistra, ma entrambi mostrano un po' di difficoltà ad aiutare gli esterni difensivi nel contenere le incursioni di Kvaratskhelia e Politano. Nel primo tempo il Napoli esercita un netto predominio nel gioco anche se la squadra di Conte costruisce con difficoltà buone occasioni da gol. Nella Roma c'è eccessiva distanza tra il centrocampo e l'attacco e Dovbyk, lasciato troppo solo e chiuso nella morsa tra Rrahmani e Buongiorno, ne risente in maniera negativa. Il Napoli costruisce solo una clamorosa palla gol al 1' con Kvaratskhelia che indirizza male il pallone con un colpo di testa a tre metri dalla linea di porta.
Nella ripresa il Napoli trova dopo soli 8' il gol del vantaggio che sblocca e che decide la gara. Di Lorenzo sfrutta una errata valutazione di Angelino su traversone di Kvaratskhelia, si incunea in area di rigore e serve al centro con un rasoterra Lukaku che anticipa Hummels e Svilar e devia il pallone in fondo alla rete. La squadra di Conte, a questo punto della gara abbassa i ritmi di gioco e i giallorossi, con Ranieri che corregge tatticamente la squadra con l'ingresso di Baldanzi al fianco di Dovbyk, cominciano a esercitare una maggior pressione nella metà campo avversaria. Al 20' la squadra di Ranieri va vicina al pareggio con un colpo di testa di Dovbik, su traversone di Angelino, che colpisce la traversa.
Il Napoli si impigrisce sempre di più con il trascorrere dei minuti e la Roma, grazie anche alla freschezza atletica determinata dagli innesti di Ranieri dalla panchina, si riversa nella metà campo avversaria. I giallorossi attaccano con insistenza anche se in maniera confusa e negli ultimi dieci minuti il Napoli trova grosse difficoltà a uscire dalla propria area di rigore. Ranieri tenta la mossa della disperazione a tre minuti dalla fine della partita e manda in campo anche Dybala al posto di Mancini. L'attacco giallorosso, però, non riesce a creare occasioni da gol e nel finale del recupero è il Napoli, con uno spunto e una conclusione a fil di palo di Neres, a sfiorare il raddoppio.