Calcio

Serie A: Parma ferma la Lazio, Baroni cade dopo 5 successi di fila

I gol di Man, Haj e Delprato stoppano la rincorsa alla vetta

Redazione Ansa

Due regali, un pizzico di sfortuna e tante proteste con l'arbitro: la Lazio si ferma a Parma. Le reti di Man, Haj Mohamed e Delprato stoppano la rincorsa al primo posto dei biancocelesti reduci da cinque vittorie consecutive.

Dopo il successo sul Milan e il pareggio esterno con la Juventus, la squadra di Pecchia si conferma bestia nera delle grandi.

Dal primo minuto Baroni rilancia Dele-Bashiru a centrocampo, reduce dal gol contro il Bologna, non era titolare in serie A da fine agosto. Guendouzi deve fare gli straordinari ma la coperta in mezzo è corta. Davanti Isaksen completa il tridente con Castellanos e Zaccagni.

Tra gli emiliani c'è il debutto dal primo minuto del giovane tunisino Haj Mohamed dietro Bonny. Altro baby in difesa: Leoni centrale con Balogh, capitan Delprato torna a destra. L'avvio è pirotecnico, Rovella protagonista nel bene e nel male: dopo soltanto un minuto segna da 25 metri con un gran tiro di piatto a giro, esplode la gioia dei 3.500 tifosi nel settore ospiti. La sala Var richiama l'arbitro, l'azione è viziata da una trattenuta dello stesso regista laziale su Haj Mohamed e Zufferli annulla.

'Sliding doors', cinque minuti dopo, al limite dell'area, lo stesso Rovella regala l'assist del vantaggio a Man con un retropassaggio fuori misura. Il rumeno a tu per tu con Provedel non sbaglia: la quarta rete in campionato arriva dopo due mesi di astinenza. Fino alla mezz'ora la Lazio fa possesso e il Parma regge bene. Al 27' si sveglia Castellanos ma Balogh salva sulla linea un colpo di testa dell'argentino che, dieci minuti più tardi, segna in fuorigioco, annullato. Nel finale di tempo succede di tutto: al 42' Isaksen ha la palla del pareggio su una respinta corta di Suzuki, stavolta è Valeri a sventare il pari a portiere battuto. Nel recupero Zufferli assegna un rigore ai biancocelesti per un contatto Keita-Zaccagni: l'arbitro riguarda l'azione a bordo campo e cancella il penalty.

Scoppia la rabbia degli uomini di Baroni, reduci da un giovedì nero con rigore negato in Europa e nel finale si accende anche una rissa. La ripresa inizia con Pedro trequartista, fuori uno spaesato Dele-Bashiru, nel Parma entrano Charpentier ed Estevez. Lazio a testa bassa, ci provano Zaccagni dal limite e Romagnoli sugli sviluppi di un corner ma all'8' c'è un altro pallone perso, questa volta da Gila: Charpentier scappa verso la porta, appoggia ad Haj che segna con un pallonetto "alla Insigne" alla prima da titolare. Gol spettacolare, come la partita che mantiene un ritmo altissimo: passano pochi minuti e pure Sohm prova la stessa giocata, sfiorando la traversa. Sul fronte opposto Zaccagni cerca di trascinare i suoi ma Suzuki dice due volte no a Tchaouna. Quando la gara sembra in sicurezza, il portiere giapponese e Valeri non si intendono su un retropassaggio, il pallone arriva Castellanos che in scivolata la riapre. Inizia l'assedio, in zona Lazio, sedicesimo gol nella mezz'ora finale, ma Delprato nel recupero chiude il match, in contropiede, solo davanti a Provedel. Finisce tre a uno, passivo pesante e immeritato per la squadra di Lotito, contro un Parma attento e cinico. I ragazzi di Pecchia sfatano anche il tabù Tardini: tra le mura amiche avevano raccolto quattro sconfitte e un pari nelle ultime cinque. 

 

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