Ancora Odgaard, come nella scorsa stagione: il danese si conferma bestia nera della Fiorentina al Dall'Ara e regala al Bologna il primo colpaccio con una big della stagione e la vittoria dell'ex a Italiano contro il suo passato.
La Fiorentina si ferma: dopo 8 vittorie consecutive cade al cospetto del suo ex allenatore e di una squadra rossoblù che si conferma in crescita, dopo il successo con il Venezia e i pareggi in casa di Juventus e Benfica, si prende tre punti che valgono il settimo posto a -3 dalla Juventus, dovendo recuperare la gara con il Milan.
Ha una gara in meno anche la Fiorentina, che resta a quota 31 al quarto posto. Bologna in emergenza: Italiano deve affidarsi a De Silvestri e Holm sulle fasce di difesa e punta su Ndoye e Dominguez con Odgaard a supporto di Castro, dovendo rinunciare a Posch, Lykogiannis, Miranda e Orsolini.
Anche la Viola ha i suoi guai: dopo il malore di Bove, la squadra viene colpita dalla notizia della morte della mamma di Palladino, rientrato a Napoli. In panchina siede Citterio, che lancia la Fiorentina a trazione anteriore con Colpani, Gudmundsson e Beltran dietro a Kean.
Si parte forte: Dominguez e Pobega vanno al tiro per i padroni di casa nei primi tre minuti, ma senza mai inquadrare lo specchio. Il Bologna prova a fare la partita, la Fiorentina riparte e ha le occasioni più pericolose: al 9' Adli lancia Gudmundsson, che brucia Lucumi e si presenta a tu per tu con Skorupski, che esce a valanga. L'islandese tenta lo scavetto, ma non inquadra la porta e chiede rigore per il contatto successivo al tiro, ma Fabbri non interviene e il Var non lo richiama. Gudmundsson si prende pure il giallo di Pobega e una punizione dal limite, ma Colpani non la sfrutta.
L'italiano in coppia con Dodò, mette però in crisi Holm a più riprese, con ripartenze pericolose, ma Lucumi e Beukema chiudono i varchi. Kean segna al minuto 19 su lancio di Cataldi, ma è in fuorigioco. Altra occasionissima al minuto 43: quando sul solito asse Kean-Gudmundsson il fantasista trova l'imbucata per Cataldi, che a tu per tu con Skorupski si vede deviata in angolo la conclusione. Sugli sviluppi, ci riprova Kean di testa, che anticipa Beukema, ma il portiere rossoblù c'è sempre e uno spento Beltran non è reattivo sotto porta per il tap in. Il Bologna risponde due minuti dopo, con Dominguez che strappa, Odgaard che rifinisce Ndoye che si vede deviata in angolo la conclusione a botta sicura.
Ma le cattive notizie in casa Bologna non sono finite: all'intervallo Italiano è costretto a togliere proprio Ndoye, reduce da tre reti nelle ultime due partite con Venezia e Juventus, per una distorsione al ginocchio destro da valutare. Ma il Bologna riparte fortissimo e su torre di Ferguson Castro colpisce il palo a De Gea battuto al primo giro di lancette della ripresa. L'argentino avvia poi l'azione del vantaggio, aprendo per Dominguez, sul cui cross Ranieri non riesce a liberare a contrasto con Freuler, e Odgaard sotto porta non perdona. Il Bologna cresce. Ci provano da fuori Odgaard e Ferguson, che trovano De Gea pronto a volare e quando Castro trova Holm per un rigore in movimento, lo spagnolo viene graziato dallo svedese. Il Bologna non chiude la gara, la Fiorentina prova a pareggiarla, con Sottil che trova Gosens, il cui cross è calibrato per la testa di Richardson, che da solo schiaccia però addosso a Skorupski. Citterio prova a riprendere la partita lanciando nella mischia Sottil, Ikonè, Kouamè e Richardson, ma non basta. La Fiorentina si ferma, il Bologna si conferma in crescita e lancia la rincorsa all'Europa.
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