Un lussemburghese a Liegi. Il campione del granducato, il 25enne Bob Jungels, trionfa in solitario nell'ultima delle classiche di primavera, quella Liegi-Bastogne-Liegi in cui Vincenzo Nibali avrebbe voluto bissare il successo nella Milano-Sanremo. Invece per lo Squalo non c'è stato nulla da fare, perché sulla Roche aux Facons ha perso le ruote dei migliori, proprio quando Philippe Gilbert ha piazzato uno 'strappo' che ha smosso la corsa, e alla fine il siciliano si è piazzato al 32/o posto. Così il migliore degli italiani è stato Domenico Pozzovino, quinto davanti al compagno di squadra nella Bahrain Enrico Gasparotto. Jungels è il terzo lussemburghese a vincere la Liegi in 104 edizioni. L'ultimo a riuscirci prima di lui era stato Andy Schleck nel 2009.
Oggi, in un corsa condizionata dal caldo, ha costruito il proprio trionfo con un micidiale affondo nel tratto più duro della Roche aux Facons, sul falsopiano e poco dopo che Nibali aveva perso terreno proprio nel tratto in cui nel 2012 stava per costruire un'impresa. Quella che oggi è riuscita a Jungels, che ha regalato alla sua squadra, la Quick Step Floor, la prima vittoria in questa gara che per il team era diventata una specie di 'maledizione'.
Quella della formazione belga finora è una stagione indimenticabile, visto che prima di oggi aveva già conquistato il Giro delle Fiandre con l'olandese Niki Terpstra e la Freccia Vallone con il francese Julian Alaphilippe, oggi quarto a 39'' dal compagno di squadra, in onore del quale ha esultato prima di tagliare il traguardo. Davanti a lui, avvantaggiati di due secondi, il canadese Woods e il francese Bardet si sono contesi la piazza d'onore, andata al nordamericano. Solo 13/o il grande favorito della vigilia, lo spagnolo Alejandro Valverde, che sognava il pokerissimo. E adesso, esaurite le grandi classiche di primavera, l'attenzione si sposta sul Giro d'Italia, che il prossimo 4 maggio parte da Gerusalemme.