La prima parte del 102/o Giro d'Italia di ciclismo si conclude nel segno del maltempo, fra scrosci d'acqua, nuvole e temperature tutt'altro che primaverili. Da domani si apre un'altra fase della corsa rosa: la inaugurerà una cronometro tanto dura quanto incerta, con un arrivo in salita a San Marino. La sfida contro il tempo di quasi 35 chilometri è un rebus inestricabile, anche alla luce dell'assenza dello specialista numero uno, l'olandese Tom Dumoulin. Oggi, intanto, il lungomare di Pesaro ha premiato lo sprint del 'canguro' volante Caleb Ewan, che ha battuto nell'ordine Elia Viviani - partito ancora una volta tardi - e il tedescone Pascal Ackermann, già vincitore di due tappe e maglia ciclamino in carica. Lo scatto dell'australiano è stato perentorio e ha messo la parola fine a una tappa scivolata via fra i 'muri' delle Marche che hanno appesantito le gambe dei corridori, tenendoli sui tizzoni per il rischio cadute. I big sono rimasti al coperto, facendosi traghettare all'arrivo dai rispettivi gregari, ma soprattutto badando a non finire sull'asfalto, in alcuni tratti davvero viscido. I temuti rovesci non ci sono stati e Valerio Conti ha potuto conservare la maglia rosa. Il romano - salvo clamorosi e imprevisti crolli - dovrebbe indossarla anche domani dopo la cronometro: il vantaggio di 5'24" su Primoz Roglic, di 5'59" su Simon Yates e di 6'03" su Vincenzo Nibali, gli permette di partire senza particolari patemi. Il 26enne del quartiere Prenestino sa infatti difendersi anche nelle sfide contro il tempo e finirà sicuramente per limitare i danni. Solo nei tapponi alpini o dolomitici vedrà vacillare il primato conquistato al termine della tappa di San Giovanni Rotondo.
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