Dodici partecipazioni alle 'classiche monumento' e sei vittorie. Basta questo a spiegar chi sia Tadej Pogacar, il fenomeno della bici venuto dalla Slovenia.
Non male, ma oggi il match winner è stato Pogacar, tornato alla vittoria a quasi un mese di distanza dall'ultima gara disputata, quel Giro della Catalogna stradominato con quattro vittorie di tappa e il successo nella classifica finale. Oggi ha dedicato il proprio trionfo alla memoria della mamma della fidanzata Urska Zigar, scomparsa prima della Liegi del 2022 e per questo 'Poga' diede forfait. L'anno scorso, invece, cadde e si ruppe un polso, quindi quella odierna è stata anche una rivincita sulla malasorte. Ora Pogacar punterà deciso sul Giro d'Italia, suo grande obiettivo visto che quest'anno vuole diventare il primo ciclista dal 1998 (quando ci riuscì Marco Pantani) a oggi a vincere Giro e Tour nello stesso anno. Verrebbe dire Vingegaard permettendo, a proposito della Grande Boucle, ma le notizie sulle condizioni di salute del danese, alle prese con le conseguenze della sua brutta caduta al giro dei Paesi Baschi, non sono affatto incoraggianti. "Non è stata una giornata semplice sin dalla partenza per il meteo che abbiamo trovato - le parole di Pogacar dopo la vittoria di oggi -. Abbiamo fatto un bel ritmo e ci siamo tenuti caldi facendo questa andatura tutto il giorno. Oggi è stato veramente emozionante, ho pensato tutto il giorno alla mamma di Urska Zigart, due anni fa fu veramente difficile quel momento e oggi ho corso proprio per la madre di Urska. Ho vinto finalmente di nuovo questa bella gara, grazie a tutta la squadra che ha lavorato di me per tutto il giorno, non potevo fare questo senza di loro, sono pieno di emozioni". Lo sono anche coloro che oggi, dal vivo e non, hanno assistito al 'numero' con cui si è aggiudicato la sua sesta classica. E sicuramente non è finita qui.