Ciclismo

Le magie di Pogacar al Giro, e come premio la carbonara

In attesa di puntare a Tour e Mondiale, gusta il suo piatto preferito

Redazione Ansa

"Sono un po' stanco, ma ancora molto emozionato. Penso di avere bisogno ancora di un po' di tempo per capire quale sia stato il momento più bello".

Il giorno dopo il trionfo al Giro, Tadej Pogacar si concede la trasgressione di una carbonara, che rivela essere uno dei suoi piatti preferiti in assoluto, anche se prima di ieri non era mai stato a Roma.

Dove l'abbia provata prima d'ora non lo dice, in ogni caso questo piatto prelibato, così tipico della capitale, è un premio strameritato, e gustato a Eataly Ostiense che già ieri aveva ospitato la festa conclusiva della Corsa Rosa, e invece oggi ha accolto il trionfatore, e anche Antonio Tiberi, conquistatore della maglia bianca di miglior giovane, che proprio da Eataly è sponsorizzata.

 

"È stata la mia prima volta a Roma e aver regalato alla Slovenia la seconda vittoria consecutiva nelle ultime due edizioni del Giro penso sia una cosa molto bella", chiosa Pogacar in un sorta di talk show a cui dà vita insieme a Tiberi. Il quale scherzosamente gli chiede "se per te è un obiettivo vincere i tre grandi giri nello stesso anno".

"Chissà, forse in futuro. Quest'anno ora penserò al Tour, poi punto sul Mondiale di Zurigo. Vediamo", è la risposta del fuoriclasse che sembra voler ignorare l'Olimpiade di Parigi, alla quale evidentemente non è ancora certo di partecipare. Intanto bisogna prendere nota che con la vittoria di Pogacar al Giro 2024 la Slovenia dal 2019 a oggi ha vinto sette grandi giri su 16 confermandosi nazione dominatrice. Nello specifico, Primoz Roglic ha vinto la Vuelta nel 2019, 2020 e 2021 e il Giro lo scorso anno, mentre Pogacar segue a quota 3 con due Tour de France (2021 e 2022) e il Giro finito ieri.

 

" Lo scorso anno a Roma ha vinto Roglic - commenta Tadej - e anche se facciamo parte di squadre diverse, spesso parliamo ma quasi mai di ciclismo perché non possiamo focalizzarci sempre sul nostro sport". Nel quale, in Italia, la maglia rosa ha dominato, come dimostrano i 9 minuti e 56 secondi con cui ha preceduto nella classifica finale il secondo arrivato, il colombiano Daniel Martinez.

E' il vantaggio più ampio del nuovo millennio, 38 secondi in più rispetto ai 9'18" con cui Ivan Basso nel 2006 si impose sullo spagnolo Gutierrez. Prendendo in considerazione anche il secolo scorso, si nota che dal1946 a oggi solo tre volte si sono verificati distacchi superiori nella classifica finale: 24'16" nel 1954 tra gli svizzeri Clerici e Koblet, 23'47" nel 1949 tra gli italiani Coppi e Bartali, 11'26" nel 1965 tra Adorni e Zilioli. Ma non è certo tutto, perché Pogacar ha indossato per 20 tappe consecutive la maglia rosa firmando il record assoluto del nuovo millennio in una singola edizione.

Video Giro, Pogacar regala la borraccia a un bambino durante la corsa

 

L'ultimo a comandare la classifica generale dalla seconda frazione alla conclusione del Giro era stato, per 21 giorni su 22 di gara, lo svizzero Tony Rominger nel 1995. Inoltre 'Pogi' ha vinto 6 tappe eguagliando quanto nel nuovo millennio erano riusciti a fare soltanto due velocisti, Mario Cipollini nel 2002 e Alessandro Petacchi nel 2003. Cinque di questi successi parziali lo sloveno li ha ottenuti in maglia rosa, come era riuscito a fare Eddy Merckx, non certo uno qualunque, nel 1973. In totale Pogacar ha vinto venti tappe nei grandi Giri (secondo posto tra i corridori in attività alle spalle del britannico Cavendish, leader a quota 54), mentre i trionfi nelle classifiche finali di corse a tappe sono diventati 15. Insomma, un albo d'oro che, ad onta della giovane età, è già infinito e viene da chiedersi dove arriverà questo 'Cannibale' del ciclismo che a settembre compirà soltanto 26 anni.

   

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